La Ferrari sarà, anche in Canada, osservata speciale da parte della FIA – e dei team rivali – in merito alla gestione del pacco batterie della propria power unit. A Montecarlo è arrivato un ok ma la FIA si riserva di usare nuove metodologie per constatarne la conformità. E gli avversari restano a guardare l’evolversi della situazione.
di Francesco Svelto | Follow @f_svelto
Una volta conclusosi il GP di Montecarlo, con la bella vittoria di Daniel Ricciardo e la Ferrari che ha conquistato la piazza d’onore, proprio in merito alla scuderia di Maranello, la Federazione ha comuicato che la power unit e la gestione delle sue componenti erano, fino a quel momento, nell’ambito della perfetta legalità.
Ricordiamo, per chi non avesse seguito propriamente la vicenda, che la Ferrari aveva affrontato la viglia della corsa monegasca sotto accuse neanche troppo leggere da parte dei propri avversari diretti. Il motivo era dato da una presunta gestione irregolare delle batterie che sarebbero riuscite – in alcune circostanze – a provvedere ad uno scarico dell’energia anche maggiore di quello consentito, ovvero 4 mega-joule.
La power unit Ferrari è stata soggetta ad una approfondita analisi dalla quale, come detto, ne è uscita assolutamente pulita. La power unit Ferrari è legale.
Ma c’è un ma. Ed è legato ai sistemi che controllano, per l’appunto, la conformità alle regole del propulsore italiano. Whiting, infatti, ha ribadito di voler aggiungere ulteriori sistemi per monitorare l’unità sin dalla prossima gara, in Canada.
La disputa sulla legalità del propulsore della Ferrari riguarda l’architettura del pacco batterie. Il nuovo sistema di monitoraggio consentirà alla FIA di verificare “esattamente quale sia la differenza tra le due metà della batteria”, come ha ribadito Whiting, “visto che altri trattano la batteria come un’unica entità sola mentre la Ferrari la tratta come se fossero due distinte!“.
La FIA ha iniziato a esaminare la batteria della Ferrari dopo che un interrogativo è giunto direttamente a Whiting dal direttore tecnico della Mercedes, James Allison, poco dopo l’inizio dell’attività a Stoccarda del motorista Lorenzo Sassi, ex di Maranello e allontanato alla vigilia di Silverstone lo scorso anno.
E qui sovvengono alla mente le parole dell’ing Mazzola, rilasciate a Pit Talk poco più di una settimana fa, con le quali evidenziava come la Ferrari fosse effettivamente guardata “con un occhio di riguardo” da parte dei funzionari della FIA (vedi link qui: Mazzola a Pit Talk su Tombazis e la Ferrari).
Nella fattispecie l’ingegnere romagnolo faceva riferimento a Nick Tombazis, ex tecnico di punta di Ferrari – ora funzionario FIA – e allontanato con modi neanche troppo gentili nell’epoca in cui le teste a Maranello saltavano in maniera molto frequente.
C’è effettivamente un’attenzione molto marcata nei confronti di Ferrari. La volontà di usare nuove strumentazione, ancora più approfondite di quelle viste ed usate finora, per monitorare la power unit è sicuramente dovuta alla enorme complessità della stessa ma anche – a ribadire – proprio per quell’ “occhio di riguardo”. E gli avversari aspettano…
Francesco Svelto