Ferrari e Mercedes, la differenza oggi è il motore?

Ferrari più veloce della Mercedes a sorpresa in questo inizio di campionato, anche se prima di Baku la Stella a tre punte a comunque un piccolo punto di vantaggio.

di Giulio Scaccia

Un inizio di mondiale insospettabile. La Ferrari vincitrice delle prime due gare, due volte in pole position ed una Mercedes negli ultimi due Gran Premi in difficoltà, anche se ha un punto di vantaggio sulla Rossa, grazie sopratutto all’impatto di Verstappen su Vettel. Ed una Red Bull che, a sorpresa ed in certe situazioni, può dire la sua.

Difficile trovare delle letture lineari. La Ferrari con la sua SF71H sembrava in difficoltà nel trovare il giusto set up aerodinamico poi, dopo la prima gara, la Rossa è dimostrato grandissima velocità, soprattutto in prova. Le qualifiche da sempre erano il terreno di caccia della Mercedes. Cosa è successo? Ma non solo le qualifiche. Nelle ultime due gare le vetture di Maranello hanno dimostrato di essere superiori sulla velocità di punta.

La velocità è data dalle prestazioni del motore, oltre che da un giusto carico aerodinamico. A Maranello sembrano aver recuperato. La cosa che fa nascere dei punti interrogativi è l’uso, da parte della Stella a tre punte, del cosiddetto “Party mode”, il bottone magico. Sicuramente è stato usato da Hamilton per la pole in Australia, come probabilmente ne ha beneficiato Bottas nel giro di ripartenza dopo il pit stop per superare Vettel. Troppo poco. La Mercedes sembra dover parzializzarne l’uso. La domanda sorge spontanea: questo è dovuto all’esigenza di far durare la Power Unit 7 gare? O se vogliamo fare il conto diversamente, il regolamento prevede 3 PU per 21 Gran Premi.

Prima del campionato, più di un addetto ai lavori pronosticava che tutti i team mettessero in conto almeno una penalità, magari da scontare in gare dove è più facile la rimonta, ad esempio SPA o Monza.

Lewis Hamilton Mercedes

Le difficoltà Mercedes poi, potrebbero, secondo alcuni, dovute alle limitazioni nel consumo dell’olio. Il regolamento prevede un consumo di olio di 0,6 kg per 100 km e forse i motori tedeschi patiscono questa limitazione. A Stoccarda hanno necessità di miscele magre per poter avere la massima potenza e questo limite potrebbe impattare sulle miscelazioni richieste.

La Ferrari inoltre sembra davanti nella gestione delle gomme, soprattutto con le mescole più morbide e con gli sbalzi termici. Pensiamo ad esempio in Cina. Con una pole nette e con una temperatura di parecchi gradi inferiore alle previsioni e poi alla gara, dove il gap con gli avversari è diminuito.

Lo stesso Toto Wolff al termine del week end a Shangai è stato chiaro in proposito:

Sul giro singolo non siamo riusciti a riscaldare le gomme, mentre in gara si sono surriscaldate. La finestra di funzionamento per noi è troppo piccola, rimbalziamo dal congelamento al surriscaldamento.

Insomma tanti punti di domanda per un campionato che si dimostra incerto e combattuto. Il prossimo week end arriva Baku, pista particolare ed impegnativa che, come Shangai richiede un equilibrio tra velocità e carico aerodinamico.

 

Giulio Scaccia
Giulio Scaccia
Giornalista ed appassionato, seguo la Formula 1 dal 1978. Da Gilles Villeneuve a Michael Schumacher, sempre la Ferrari nel cuore.

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