Cina: Renault brillante, McLaren sbiadita

La Renault si accende in Cina. Nella gara degli altri il giallo della scuderia francese riesce a risplendere grazie ad una monoposto equilibrata e alla lucida concretezza di Hulkenberg. Top ten in qualifica, conferma in gara. Costante e affidabile, la Renault convince e si dimostra brillante. Chi ancora non riesce a mettersi in luce è la McLaren, stabilmente a punti solo con Alonso, sbiadita e relegata alla Q2 in qualifica.

 

Renault dice la sua a Shangai. In Cina si parla francese. I motori transalpini si impongono grazie alla Red Bull di uno strepitoso Ricciardo, mostrano il potenziale con Verstappen, convincono con le buone prestazioni di Hulkenberg e Sainz, mentre raccolgono solo le briciole con la McLaren di Alonso, ancora a punti, certo, ma senza mai mostrare un vero acuto.

Se le Renault riescono a svettare nel centro del gruppo ottenendo con Hulkenberg un settimo posto in griglia e con Sainz un nono, le McLaren appaiono in grande difficoltà soprattutto in qualifica, non riuscendo ad andare oltre la tredicesima posizione. A dispetto della classifica costruttori, che vede la scuderia di Woking quarta a 28 punti, la vera outsider del mondiale sembra essere proprio la Renault, anche se per ora insegue con un distacco di tre lunghezze. La squadra francese conferma le buone sensazioni dei test invernali e, grazie all’esperienza e alla concretezza di Nico Hulkenberg, mette costantemente a segno prestazioni degne di nota. Il pilota tedesco è oggettivo nell’analizzare la corsa, ammettendo l’aiuto da parte della safety-car:

 

Siamo partiti con l’idea di fare due pit-stop, quindi dovevamo far durare le gomme, mantenendo allo stesso tempo un buon ritmo. È andata bene, la safety car ha giocato a nostro favore e ci ha semplificato le cose. Comunque penso che anche senza safety ne saremmo usciti al meglio. Il ritmo era buono oggi, siamo stati in cima al gruppo di metà classifica, quindi tutto sommato non è stata una brutta giornata.

 

La gara ci ha mostrato una Renault con un ottimo passo, frutto di una vettura equilibrata, che può crescere ancora. Il sesto posto è un risultato forse un po’ fortunoso, carpito anche grazie alle disavventure di Sebastian Vettel, ma, al netto di situazioni favorevoli, la monoposto francese pare essersi imposta come un punto di riferimento tra i team minori.

Buona anche la prestazione di Carlos Sainz, che conferma il nono posto ottenuto in qualifica. Il talentuoso pilota spagnolo sta faticando leggermente ad adattarsi alla vettura, ma appare convinto della validità del progetto:

Di nuovo due vetture a punti quest’anno: ottimo lavoro! In generale sono molto contento di aver ottenuto dei punti, ma ho comunque bisogno di lavorare duramente con i miei ingegneri per migliorare il feeling con la macchina.

Nel finale Sainz si è molto avvicinato a Vettel, arrivando a tagliare il traguardo praticamente in scia al tedesco. Con buona probabilità sarebbe bastato un altro giro per scalare ulteriormente la classifica. In ogni caso possiamo dire che la Renault si sta confermando una realtà solida e strutturata, capace di imporsi in maniera stabile sulle varie tipologie di circuito. Una sorta di costanza che sta mancando per esempio alla Haas, capace di sbalordire in Australia, ma il cui rendimento ci appare ancora difficile da decifrare con chiarezza, in base anche alle prestazioni altalenanti fornite da Grosjean. Quel che è certo è che il Mondiale si sta dimostrando vivace sia al vertice che nelle retrovie, con molte scuderie rinvigorite e pronte a darsi battaglia per affermarsi, per conquistare le luci della ribalta, per convincere o per sorprendere.

Chi non sorprende affatto, per ora è la McLaren. Al buon exploit dell’Australia hanno fatto seguito solo prestazioni incolori, capitalizzate unicamente dal talento, dall’esperienza e dalla tenacia di Fernando Alonso. L’asturiano è fermamente convinto dei progressi della scuderia, al punto da sottolineare, nel corso della conferenza stampa del giovedì, la quarta posizione nel campionato costruttori, ricordando che lo scorso anno, dopo le prime due gare, la McLaren militava all’ultimo posto, con zero punti all’attivo. Tutto vero.

Ma la realtà è un po’ più complessa di quel che sembra. La vettura non è minimamente paragonabile a quella dello scorso anno ed in effetti è innegabile il salto di qualità ottenuto grazie al propulsore Renault. Ciò nonostante non si tratta ancora di una monoposto performante. In qualifica non riesce a raggiungere la Q3, non appare particolarmente veloce e neppure troppo agile. Si riscontra una maggiore affidabilità e un passo che consente di lottare a centro gruppo, tuttavia siamo alle prese con l’ennesimo progetto mediocre, che solo grazie alle doti di Alonso riesce a produrre risultati sufficienti.

Lo spagnolo, al solito, cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno, ma ammette che è necessario migliorare:

In Cina abbiamo avuto la conferma che alla domenica riusciamo a sfruttare meglio l’auto. La cosa è positiva perché riusciamo a essere competitivi nella giornata più importante. La corsa è stata gestita bene dalla nostra squadra. Abbiamo avuto buone battaglie con Haas e Ferrari, anche se quest’ultimo non è stato un vero combattimento visto che Sebastian aveva danni alla vettura e non riusciva a curvare. P7 è un grande risultato per la squadra dopo un fine settimana difficile, ma non c’è dubbio che dobbiamo migliorare. Il nostro ritmo non è stato continuo per tutto il weekend.

 

Meglio in gara che in qualifica, qualche punto conquistato. Quest’anno Fernando può togliersi il lusso di superare una Haas al posto di sgomitare dietro ad una Sauber. Piccoli passi in avanti, ma nulla di troppo incoraggiante. Onesto nell’ammettere che quello su Vettel non può considerarsi un sorpasso, ma aggressivo al limite della scorrettezza per ottenere quella settima posizione regalata dalla sorte. Un bottino troppo esiguo insomma in confronto all’opulenza del suo talento. Una magra consolazione per la sua fame arretrata e per la sua fama che non conosce battute d’arresto.