La Toro Rosso incanta in Barhain. Mentre la Ferrari di Vettel mette in scena un sorprendente assolo, ottenendo un’epica vittoria, la scuderia di Faenza conquista con Pierre Gasly un melodioso quarto posto, che è musica per le orecchie dei motoristi Honda. La nona posizione dell’Alfa Romeo Sauber, guidata da Ericsson, completa la sinfonia italiana nel deserto di Sakhir.
La Toro Rosso cambia musica in Barhain. Dopo la prestazione sottotono rimediata in Australia, con un ultimo posto e un ritiro, nel deserto di Sakhir la scuderia faentina torna a suonare la carica, mettendosi in luce fin dal venerdì. Quello che poteva apparire come un miraggio si conferma alla stregua di miracolo nelle qualifiche del sabato, con Pierre Gasly capace di ottenere il sesto tempo e di partire addirittura al quinto posto in griglia a causa della penalità inflitta a Lewis Hamilton per la sostituzione del cambio. Ma la vera sorpresa ce la riserva la gara. Complici i ritiri di Kimi Raikkonen e delle due Red Bull, la Toro Rosso di Gasly riesce a chiudere il gran premio del Barhain in quarta posizione, togliendosi addirittura la soddisfazione di avere la meglio sulla performante Haas di Magnussen.
La gioia del pilota francese, dopo aver tagliato il traguardo, si esprime con un liberatorio “We can fight!”. Lottare. Poter lottare finalmente. Le stesse parole pronunciate da Fernando Alonso in Australia. Lo stesso Alonso che, con la sua McLaren-Renault, oggi non va oltre il settimo posto. La Toro Rosso-Honda invece, finisce ai piedi del podio, con quello che risulta essere il miglior piazzamento da quando la casa nipponica ha fatto il suo rientro in Formula uno. Le parole di Franz Tost, team principal Toro Rosso, rivelano entusiasmo e gratitudine:
Arrivare quarti alla seconda gara dell’anno è davvero un segnale positivo da parte della Honda e della Toro Rosso. Sono abbastanza fiducioso di avere tutto ciò di cui necessitiamo per mantenere questo livello di prestazioni, sono convinto che i punti siano un obiettivo possibile in tutte le gare. Voglio ringraziare il reparto di Ricerca e Sviluppo della Honda a Sakura, perchè ha fatto un lavoro fantastico durante i mesi invernali, migliorando significativamente le prestazione e l’affidabilità.
Il motore Honda, che già aveva sorpreso nel corso dei test invernali, si sta rivelando una scommessa vinta. Sembrano ormai lontani gli anni bui della partnership con la McLaren, in cui il propulsore accusava continue rotture e pagava un gap imbarazzante al livello di potenza. I motoristi giapponesi hanno svezzato la loro creatura: arginati i difetti di gioventù e le soluzioni troppo azzardate, sembrano aver trovato ora un equilibrio soddisfacente , grazie anche alla maggior collaboratività del team Toro Rosso. Sempre Franz Tost spiega:
Siamo arrivati in Bahrain con un nuovo pacchetto aerodinamico e altre modifiche da parte della Honda. All’inizio queste novità sono state provate solo sulla vettura di Pierre e abbiamo notato che le prestazioni erano migliorate rispetto a Melbourne. Per tutto il venerdì le nostre vetture hanno girato con due diverse configurazioni: Pierre con le nuove, mentre Brendon con le versioni precedenti: ma dopo alcuni run ci siamo resi conto che gli aggiornamenti funzionavano come previsto. Così, da sabato, le vetture erano identiche.
E infatti da sabato le vetture del team faentino hanno iniziato a stupire. Perché, oltre alla sesta piazza conquistata da Gasly, anche Brendon Hartley ha sfoderato un’ottima prestazione, mancando l’ingresso in Q3 solo per una manciata di millesimi e precedendo entrambe le McLaren.
Per quanto riguarda la gara, il pilota neozelandese ha dapprima effettuato una buona partenza, subito vanificata, però, da un contatto con Perez in curva 4. L’incidente ha causato il danneggiamento dell’ala anteriore e la sanzione di 10 secondi di penalità. Queste situazioni hanno inevitabilmente compromesso la prestazione di Hartley, impedendo di fatto alla seconda Toro Rosso di centrare la zona punti. La top ten appare ora un obiettivo possibile, in virtù di un passo gara da subito apparso competitivo. Gasly, raggiante per il risultato ottenuto, sottolinea:
Ho battagliato con Magnussen e il ritmo è stato davvero consistente. La macchina è stata grandiosa fin dall’inizio di questo fine settimana. Oggi ho potuto spingere a fondo e il ritmo è stato ottimo perché sono riuscito a staccare le Haas.
Una vera rinascita quella della Toro Rosso, che è riuscita in un’impresa titanica: far finalmente cantare il motore Honda, prendendosi una rivincita sulla McLaren, che invece non faceva altro che ammutolirlo.