Verso Melbourne: Toro Rosso-Honda, il binomio funziona

Brendon Hartley Toro Rosso

La scuderia Toro Rosso lascia il Montmelò molto fiduciosa in vista di Melbourne. Tanti km percorsi senza problemi per la monoposto faentina, grazie ad un’affidabilità mai vista da parte della power-unit Honda. In Australia il team di Faenza sarà tra i protagonisti della parte alta della classifica?

Il binomio Toro Rosso Honda risponde presente al Montmelò. Ebbene si, tra le sorprese di questi test invernali c’è la scuderia di Faenza spinta dalla power-unit giapponese. I lati positivi che hanno caratterizzato questi otto giorni di test spagnoli sono più di uno.

Pierre Gasly Toro Rosso

Innanzitutto la cosa che più ha colpito nei test di Barcellona è stata l’affidabilità della power-unit Honda montata sulla monoposto italiana.

In otto giorni di prove nessun particolare problema nell’unità ibrida di Tokyo, sia con al volante  Gasly, sia con Hartley.

I giri totalizzati in queste due sessioni dai due piloti ammontano a ben 822, il che la dice lunga sull’affidabilità del motore giapponese.

Nei test invernali dal 2015 al 2017 il propulsore Honda ha sempre avuto grossi problemi d’affidabilità con la McLaren. Alla casa di Tokyo in pratica è bastato solamente cambiare scuderia per risolvere i problemi che hanno afflitto la loro power-unit nei tre anni precedenti verrebbe da dire.

Scherzi a parte, questa nuova partnership tecnica tra Toro Rosso e Honda è nata bene, anzi, è andata ben oltre le attese. Non solo il livello d’affidabilità raggiunto è a dir poco incredibile, ma indiscrezioni provenienti dal paddock parlano anche di una maggior potenza da parte del motore Honda. Poi se si considera il buon pacchetto telaio-aerodinamica della STR13 visto al Montmelò con un interessante passo gara, le possibilità di far bene a Melbourne sono molte.

Pierre Gasly Toro Rosso

Sempre indiscrezioni provenienti dal paddock, danno merito anche alla bontà del telaio della STR13 se la power-unit Honda non ha riscontrato problemi di rilievo. Anche perchè per ottenere dei buoni tempi sia sul giro secco, sia sui long run, non basta avere solo un buon motore o viceversa solo un buon telaio. E’ il pacchetto completo che deve essere performante.

Ora è lecito chiedersi una cosa, le numerosi rotture del propulsore giapponese con la McLaren dipendevano anche dal telaio della scuderia di Woking e non solo dal motore Honda? A questo quesito non ci sarà mai una risposta probabilmente.

Tornando alla scuderia Toro Rosso, il team principal Franz Tost, ma anche i due piloti Pierre Gasly e Brendon Hartley lasciano molto fiduciosi la Spagna, come tutto il resto del team d’altronde.

L’obiettivo del team di Faenza è quello di stare li nella top-ten, magari portando a punti entrambe le monoposto al GP d’Australia. Una missione difficile ma non di certo impossibile, considerando che la Toro Rosso sarà lì all’Albert Park a giocarsi il ruolo di quarta forza con la Renault.

Poi per il proseguo del mondiale saranno fondamentali gli aggiornamenti dal punto di vista telaistico, ma anche gli upgrade che porterà la Honda.

Ma una cosa è certa, questo nuovo binomio Toro Rosso-Honda è nato molto bene, ed entrambe le parti potranno togliersi diverse soddisfazioni.

Ed alla finestra la Red Bull osserverà attentamente gli sviluppi della power-unit Honda in vista del 2019, dove potremmo vedere le vetture di Milton Keynes spinte anch’esse dal propulsore giapponese. Ma questa è un’altra storia. Intando inizia il countdown per Melbourne.

Alberto Murador