Haas e Williams montano le stesse P.U. che si contenderanno il titolo mondiale: quelle di Ferrari e Mercedes. La settimana di Barcellona promuove la Haas-Ferrari ma rimanda a Melbourne la Williams-Mercedes.
Se c’è un team outsider che ha stupito in positivo nei test di Barcellona questo di sicuro (Toro Rosso a parte) è l’italo Americana Haas.
Motorizzata Ferrari con telaio Dallara la scuderia a stelle e strisce ha impressionato con Romain Grosjean autore di un tempone al venerdì. Un 1.18.412 non così distante dal best lap di Kimi Raikkonen. Da sottolineare come la piccola Haas abbia ottenuto il giro veloce su gomme ultrasoft mente chi l’ha preceduta ( Alonso e Sainz su McLaren e Renault ufficiale) lo ha fatto o con le Hypersoft o come Ricciardo con le Ultrasoft.
Ciò dimostra come il progetto Haas 2018 è ben nato. Non v’è certezza sui carichi di benzina ma di sicuro questo buon risultato non è soltanto la ricerca del tempone fine a sé stesso. Lo è magari la zampata di Alonso ma non lo sono i 181 giri della Haas. Li dentro c’è la Simulazione del GP, la ricerca d’affidabilità, la sostanza.
Peggio invece va alla Williams. Il glorioso team di Woking pare trovarsi in grandi difficoltà tecniche. Di certo i giovani piloti non aiutano. Stroll e Sirotkin non sono ancora in grado di garantire come si deve lo sviluppo della monoposto. Lance Stroll, il più esperto dei due, lo scorso anno ha vissuto una stagi
one tra alti e bassi dimostrando comunque del potenziale. Sirotkin in Williams porta i suoi capitali da pilota con la valigia ma per ora nulla più.
Per questo la Williams ha ingaggiato come terzo pilota Robert Kubica il quale dopo aver computo 73 giri ha lasciato il volante a piloti titolari. Tempi più che interessanti per il polacco, abbastanza da far arrossire i titolari in rapporto ai giri svolti.
Che dire, se le power unit sono di primo livello Haas e Williams oggi sono lontane anni luce in griglia.
Per Groove una situazione critica, un’involuzione da cui non sarà facile uscire.