Villorba Corse: intervista a 360° con Raimondo Amadio su Le Mans, WEC e F1

La redazione di F1Sport.it ha avuto il piacere di intervistare Raimondo Amadio, team manager del team Cetilar Villorba Corse. La scuderia veneta nel 2018, oltre a correre l’intera stagione dell’ELMS, sarà nuovamente impegnata nella 24 ore di Le Mans. Con il signor Amadio abbiamo parlato degli eventi sopra citati e molto altro ancora.

Raimondo Amadio è a capo della holding motoristica SVC the motorsport Group (Scuderia Villorba Corse). Nata nel 1992 per volere di alcuni amici appassionati di motori, ad oggi rappresenta una delle realtà italiane più concrete del mondo del motorsport.

La scuderia con base a Carità di Villorba nel trevigiano, è impegnata in diversi ambiti, dall’ELMS a Le Mans con la Villorba Corse, e nel campioanto europeo GT-4 con Maserati; con l’Alex Caffi Motorsport in EuroNascar, con AB CPR (Centri Porsche di Roma) nella Carrera Cup Italia. Poi al di fuori del motorsport attraverso la SVC Sport Management, c’è una divisione dell’azienda che si occupa delle corse dedicate agli amatori, ed anche una concessionaria ufficiale Ferrari-Maserati in Provincia di Udine, che si chiama A-Team. 

Innanzitutto complimenti per il vostro 2017, in questo 2018 sarete nuovamente impegnati nell’ELMS e correrete nuovamente la 24 ore di Le Mans. Come vi state preparando?

” Il 2018 sarà il proseguo del cammino intrapreso nel 2017, un anno concreto e positivo dove abbiamo centrato tutti gli obiettivi preposti. Una consistenza lungo tutta l’ELMS, ed anche il fatto di aver terminato la 24 ore. Cosa non facile, perchè stiamo parlando di una categoria molto difficile e competitiva come è la LMP2. Chiaramente quest’anno dobbiamo fare meglio dell’anno scorso. Abbiamo un anno in più di esperienza, quindi cerchiamo di migliorare già quanto di buono fatto, nonchè di concretizzare i nostri punti di forza e attenuare quelli deboli. ”

A proposito di Le Mans, sarete l’unico team italiano presente nei prototipi. Cosa significa per voi rappresentare l’Italia alla 24 ore?

” In realtà tutto il progetto è a forte componente italiano, tanto è vero che porta il nome di italian spirit of Le Mans. Squadra italiana, tecnici italiani, auto italiana, piloti italiani, un progetto che all’interno dell’ACO ha riscosso successo a livello sportivo. Dal lato aziendale è sicuramente un motivo d’orgoglio, poichè corriamo in un campionato dove il livello dei competitor è molto alto. Dove inglesi, francesi e tedeschi sono più all’avanguardia nel mondo endurance rispetto agli italiani. L’Italia con la passione e con l’eccellenza che ha può sicuramente fare bene, e noi ne siamo una dimostrazione. “

Parlando sempre di Le Mans lo scorso 9 Febbraio quando è comparso il vostro team nella entry list della 24 ore 2018, quanto grande è stata la vostra emozione?

” Sai, quando vai a fare la 24 ore non è come quando vai a fare la garetta della domenica. Quindi già riuscire a pensare di prepararla è un’emozione, ad onor del vero devo dire che l’emozione è stata più forte l’anno scorso, perchè c’era il componente sorpresa, mentre quest’anno eravamo in parte più consapevoli nel poter partecipare, specie dopo il buon lavoro fatto nel 2017. Questa riconferma da parte dell’ACO è stato un motivo di grande soddisfazione. Quando ti riaccettano per il secondo anno consecutivo, significa che si è anche considerati. ”

Eravate già sicuri che l’ACO vi avrebbe invitato anche per questo 2018?

” No, non eravamo sicuri per il semplice motivo che alla 24 ore di Le Mans sono sempre presenti ed invitati tanti team blasonati. “

In un futuro vi piacerebbe disputare l’intero mondiale endurance nella categoria LMP2?

” Si, sicuramente è uno degli obiettivi in cui stiamo lavorando. L’ACO ha introdotto questa super-season per far fronte alle carenze dei costruttori nella LMP1,  certamente è una cosa molto allettante partecipare all’intero mondiale nel futuro. “

Il tifoso di motorsport medio in Italia è molto coinvolto dalla F1, specialmente dal tifo ossessionato per la Ferrari. Tuttavia il WEC è in netta crescita a livello di audience. Dunque i promotori del WEC quali tipologie di azioni potrebbero fare al fine di completarne la crescita?

”  Non è un compito facile. Sicuramente il WEC è in grande crescita perchè sconta oggi investimenti fatti in passato dalle case. Basti pensare a quello che hanno speso Audi e Porsche. Tuttavia il WEC non raggiungerà mai il livello mediatico che ha la F1. Il tifoso del WEC è più preparato mediamente rispetto a quello che segue la F1, poichè l’endurance è uno sport più di nicchia, mentre la F1 è più commerciale. Nonostante non ci siano più Audi e Porsche come costruttori, il mondiale endurance anche grazie alle scelte fatte da ACO sta vivendo un momento d’oro. “

A proposito dell’abbandono di Audi  prima e poi Porsche, a suo parere i costruttori torneranno nel WEC, a prescindere dalla categoria?

” In LMP2 non credo e spero di no, altrimenti per noi è finita. Bisogna comunque considerare che in GT PRO ci sono Porsche, Ferrari, Aston Martin, BMW e Ford. E Corvette a Le Mans. Danno per imminente l’ingresso di Lamborghini nel 2019 per il gruppo Audi. Ben sette costruttori impegnati quindi in GT, comunque Toyota sarà comunque impegnata per i prossimi due anni. Se dal 2020 faranno un regolamento tecnico all’altezza, non vedo motivo per cui i costruttori non possano tornare nell’endurance. “

Tornando alla categoria LMP2, lei come vedrebbe un domani una LMP2 aperta ai costruttori motoristici, ovvero non più un monomarca marchiato Gibson?

” Secondo me l’attuale format LMP2 è corretto. L’avvento dei costruttori di motori significherebbe un aumento esponenziale dei costi. La LMP2 è giusta così com’è, dove i team privati possono correre senza spendere eccessivamente. “

E l’aspetto tecnico più difficile da gestire in una vettura LMP2 qual’è?

” Per quel che riguarda la nostra esperienza ha riguardato due principali aree. In primis l’elettronica, poi un fattore molto determinante è l’aerodinamica, unito al tradizionale lato meccanico. “

Con il supporto da parte di Dallara, qual’è il vostro target in vista di Le Mans, l’obiettivo del podio è un obiettivo fattibile?

” L’obiettivo del podio è un molto ambizioso, questo non vuol dire che non sia fattibile. Sicuramente vogliamo confermare la top-ten del 2017. Probabilmente per quest’anno firmerei oggi stesso per la top-5. Sarà molto difficile, ma siamo consapevoli delle nostre possibilità, ci stiamo preparando al meglio. “

Il vostro rapporto con il costruttore emiliano che vi supporta, com’è?

” Ottimo direi, sia umanamente che tecnicamente. Chiaramente noi abbiamo fatto scelta su Dallara poichè riteniamo sia una società con un know-how ed una caratura tecnica tale da poter dare supporto di un certo tipo alle squadre che corrono con i loro telai. Secondo è un costruttore italiano che si sposava perfettamente con il progetto Italian spirit of Le Mans, terzo riteniamo l’ingegnere Giampaolo Dallara un mito dell’automobilismo mondiale. So che durante l’inverno hanno lavorato molto duro per eliminare il deficit di carico aerodinamico che ci ha un po’ penalizzati lo scorso anno a Le Mans. ”

E’ mai capitato che un vostro pilota possa aver commesso qualche errore che abbia compromesso la sua gara e quella dei suoi team-mate? Se si ci racconti qualche anedoto particolare su come tale errore è stato “digerito” dal resto del team.

” Beh si, se devo vedere la storia di Villorba Corse ce ne sono stati tanti e numerosi. Ricordo per esempio Emanuele Moncini, Barcellona 2011, stavamo vincendo il campionato, all’ultima curva si è inventato un sorpasso che non serviva, è andato a muro con l’auto ed abbiamo perso gara e campionato. Sai, il motorsport è uno sport complesso, dove contano tanti fattori, ci sono state altre occasioni dove abbiamo sbagliato noi e non il pilota. Lo spirito è giusto è vincere e perdere assieme, e continuare a lottare tutti assieme, senza mai mollare. “

Cosa ne pensa sul fatto che Alonso correrà sia in F1, sia l’intero mondiale endurance con Toyota?

” Bellissimo. Lui è un grande e lo sta dimostrando. Sono molto contento di questo perchè è un pilota che ammiro moltissimo, nonchè uno dei migliori al mondo. Poi avere un Fernando Alonso nel WEC è un bell’incentivo per tutto il mondo endurance. Una scelta romantica, un ritorno al passato quando la F1 “prestava” i suoi piloti ad altri campionati. “

Collegandoci con la F1, quali sono le similitudini tra il WEC e il circus?

” Le smilitudini tra WEC e F1 sono molto semplici: innanzitutto l’endurance sta diventando sempre più una gara sprint come in F1, poi tanti piloti vanno e vengono dalla F1 al WEC e viceversa (come Hartley con la Toro Rosso). Inoltre le vetture LMP1 hanno una tecnologia simile a quella della F1, e non hanno nulla da invidiare ad una monoposto di F1 di conseguenza. ”

Che cosa può imparare la F1 dal WEC e viceversa?

” La F1 dal WEC può imparare un po’ più di umanità, un po’ più di spirito racing. Il WEC potrebbe imparare dalla F1 ad essere un po’ più “friendly”.  Tuttavia da uomo di sport e di business sono dell’idea che la F1 resterà sempre il top del motorsport a prescindere da tutto. Nel WEC servirebbe maggior attenzione nella parte commerciale, inteso come prodotto, un po’ come sta facendo Liberty Media con la F1. Anche se preferivo Ecclestone (ride ndr). ”

Da team manager qual’è, come reagirebbe alle “minacce” di Liberty Media nell’ andare a toccare gli interessi di un team come la Ferrari, dato che la Ferrari rappresenta la F1?

” Penso che sia un gioco tra le due parti. Da un lato Liberty Media non può permettersi di perdere la Ferrari se vuole continuare a fare F1. Poi per certi aspetti anche la Ferrari non può permettersi in pieno l’uscita dalla F1, facendosi sostituire dall’Alfa Romeo. Sicuramente chi ha più bisogno l’uno dell’altro è Liberty Media. Alla fine un accordo comunque lo troveranno. “

E questo mondiale di F1 2018 ormai alle porte, secondo lei chi lo vince?

” Mah, difficile da dire. Sicuramente la Mercedes ha dimostrato una superiorità tecnica nel medio lungo periodo, difficilmente contrastabile. Ciò nonostante andiamo verso una fase dove la Mercedes non avrà più lo strapotere degli anni scorsi, poichè Ferrari e Red Bull e forse McLaren saranno li a giocarsela con Mercedes. “

In conclusione dell’intervista, ci parli del vostro progetto extra-sportivo che inizierete a breve.

” Allora, il motorsport è anche una palestra di vita. E da quello che si impara dal motorsport, lo si può applicare anche nella vita di tutti i giorni. Nel contesto giovanile ci sono sempre meno appassionati al mondo delle corse, tuttavia nelle scuole ci sono ancora ragazzi che hanno la passione per i motori. Abbiamo avuto una specifica richiesta da parte dell’Istituto tecnico Einaudi-Scarpa di Montebelluna (TV). Ci sarà una collaborazione che prevederà un’alternanza scuola-lavoro per alcuni studenti dell’indirizzo Produzioni industriali e artigianali nel settore meccanico. L’obiettivo di questo progetto è quello di far emergere la passione per i motori ai giovani, in un mondo dove la passione per il motorsport è sempre meno. ”

Alberto Murador

Alberto Murador
Alberto Murador
Ciao a tutti, il mio nome è Alberto e la mia più grande passione sino dall'età di sette anni è stata la F1, ma poi ho cominciato ad appassionarmi di tutto il mondo del motorsport. Tifoso ovviamente della Ferrari, orgoglioso del " made in Italy ".

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