Ci appare inutile offrire l’ennesima analisi tecnica della Red Bull RB14 presentata qualche giorno fa ma vogliamo invece concentrarci su quanto si sta tentando di nasconderci e quanto ha volutamente rimosso dalle foto offerte ai media.
Chi ci segue sa che già molti giorni prima della presentazione avevamo dato notizia di come la Red Bull nascondesse alcuni segreti che potrebbero effettivamente rilanciarla in avanti e lottare da vicino con Ferrari e Mercedes. In questo articolo trovate questo passaggio che dimostra quanto le nostre fonti fossero veritiere: https://www.f1sport.it/2018/02/la-ferrari-promette-mercedes-pure-e-red-bull-sorniona/
Almeno da quanto ci è stato riferito da chi certi ambienti li ha conosciuti molto bene e continua ad avere collegamenti preferenziali, c’è una sorta di segreto che son ben attenti a proteggere.
Ma vediamo dove e cosa la Red Bull ha voluto nascondere. Bisogna concentrarsi sulle pance radiatori, dove anch’essa, ha ripreso la soluzione ideata dalla Ferrari lo scorso anno che prevede l’arretramento delle pance e l’utilizzo del cono antintrusione per scopi diciamo “aerodinamici”.
Osservando le immagini pubblicate dal team si può notare come da una vista questo elemento sia visibile – almeno in parte – mentre da altre angolazioni scompare del tutto. Cosa nasconde il “genio” Newey. Il tecnico inglese, famoso per saper rielaborare e migliorare le soluzioni ideate già da altri (gli scarichi soffiati non erano una sua invenzione) forse ha reinterpreto il “concetto Ferrari” in modo più funzionale ed è ovviamente attento a scoprire il più tardi possibile la cosa escogitata.
Probabilmente dovremo aspettare le prime foto in alta definizione che arriveranno quanto meno a Barcellona e l’unica cosa che possiamo dire, o che ci è stato suggerito di dire, è occhio alle fessure…
C’è addirittura chi parla di una messa in scena per deviare l’attenzione da altri particolari che invece andrebbero visti con maggiore attenzione. Vista le foto scure e la livrea speciale per coprire il più possibile, questa potrebbe anche essere un’interpretazione esatta