Andrea Antonelli, dalla scoperta Minardi alla scuola Mercedes sognando la F1

In occasione della presentazione della Mercedes W09 EQ Power+, Toto Wolff ha speso belle parole su Andrea Antonelli, accogliendolo di fatto tra le fila dei giovani piloti di Stoccarda. Il talento emiliano scoperto dalla Minardi Management avrà così l’opportunità di crescere e maturare in uno dei contesti di spicco dell’intero panorama del motorsport.

di Francesco Svelto |

 

Alzi la mano chi non ha mai sognato, almeno una volta nella vita, di calarsi nell’abitacolo di una qualsivoglia vettura da corsa, mettere le ruote sull’asfalto e sfrecciare in pista gareggiando contro se stesso, contro il cronometro, contro gli avversari, e con quella indomita voglia di velocità, di adrenalina pura, di passione spinta ai massimi livelli. Chi ama le corse molto spesso sogna o ha sognato tutto questo. E questo sogno, per tanti cosi difficile da inseguire, sta pian piano diventando realtà per un ragazzo bolognese di poco più di 11 anni.

Foto: Energy Corse

Andrea Kimi Antonelli, questo il suo nome per intero, è un bambino come tanti altri ma che, più di altri, ha una dote naturale: un istinto innato per la velocità. Biondino, capelli lunghi e liscissimi, il prossimo agosto spegnerà 12 candeline, essendo un classe 2006. Giovanissimo. E’ un figlio d’arte, ha debuttato nel mondo del karting già da qualche annetto con un Delfino, un mezzo progettato appositamente per i ragazzini dai 6 agli 8 anni che desiderano apprendere i principi fondamentali della guida. Già da allora non passava inosservato tant’è che la Minardi Management lo scoprì e decise di aiutare lo sviluppo della sua carriera.

Il primo incontro con Giovanni Minardi risale al 2014, a Sarno, in occasione del Summer Camp. Fu “amore” a prima vista. Raggiunto al telefono, Giovanni racconta che dopo pochi minuti nei quali vedeva il ragazzo esprimersi in pista, era già al telefono col padre per parlargli del contratto. E anche Gian Carlo, presente nell’occasione in rappresentanza di ACI Team Italia, rimase folgorato da quella scintilla di talento cosi brillante.

Foto: Energy Corse

Giovanni Minardi ci ha descritto Antonelli come un predestinato, un talento puro e un ragazzo molto colto, curioso a 360 gradi dei tecnicismi della sua sfera kartistica. Ciò che ha colpito di primo acchito il manager romagnolo è stata la capacità di Andrea di adattarsi a qualsiasi tipologia di tracciato in pochissimo tempo, semplicemente andando sul manto d’asfalto e spingendo per cercare il limite, disegnando traiettorie particolari, pulite, autentiche, senza sbavature. Chi mastica un po’ del mondo delle corse sa bene che queste sono caratteristiche che possiedono solo i talenti di natura, i veri piloti. Ed il bello di Andrea è che si iniziano a vedere già ora, a questa tenerà età.

Un talento cristallino, quindi, e il lavoro svolto sinora da Minardi è balzato all’occhio della Mercedes. Si, proprio la Mercedes, il team che sta tritando record su record in F1 e che sta portando avanti, un po’ come tutti i top team, un proprio programma giovani, i cui elementi di spicco sono Pascal Wehrlein, Esteban Ocon e George Russel, quest’ultimo prossimo partecipante al campionato F2.

Il primo contatto tra Minardi e il management Mercedes, così come raccontato dallo stesso Toto Wolff, è avvenuto durante lo scorso weekend di Monza, la svolta definitiva nelle trattative lo scorso novembre. Ed ora Andrea Antonelli – che corre fa parte di un gruppo ristretto di ragazzi che se la giocherà per arrivare fino all’elite del motorsport mondiale. Il futuro a breve e medio termine vedrà Andrea cimentarsi ancora nei kart, in categorie sempre superiori, fino al compimento del 15esimo anno di età, quando sarà libero di provare per la prima volta una F4. Poi, a seconda dei risultati, la via è facilmente intuibile: F3 (il campionato GP3 si fonderà dal 2019 con il F3 Europeo), poi F2 e, si spera – anche per i colori italiani – finalmente F1!

In bocca al lupo, Andrea.

 

Francesco Svelto