Ferrari e Sebastian Vettel, quali sono i punti fermi per il 2018

In un periodo avaro di dichiarazioni, una cosa e certa: sia Sebastian Vettel che soprattutto la Ferrari sanno dove occorre lavorare.

di Giulio Scaccia

Il silenzio impera in casa Ferrari e su tutte le scuderie della massima formula. E’ normale che sia. Già in precendenti articoli abbiamo riportato le indiscrezioni che trapelano da Maranello.

La Rossa ed il Presidente Marchionne hanno fiducia nell’accoppiata Vettel-Raikkonen. Il tedesco, definito da Marchionne “meridionale” in certi suoi momenti, viene da una stagione in cui ha disputato ottime gare ma anche da momenti in cui ha perso lucidità e non si è dimostrato all’altezza di un fortissimo Lewis Hamilton.

Sebastian Vettel riparte da 5 vittorie nel mondiale 2017. La speranza è che possano aumentare e che arrivi finalmente il mondiale tanto agognato sia dal tedesco, che vuole raggiungere Fangio, sia dalla Ferrari che vuole spezzare un digiuno che dura dal 2007 (costruttori dal 2008). La stabilità dei regolamenti dovrebbe premiare la bontà dei progetti in essere, infatti a Maranello stanno lavorando su una evoluzione, ma non certo una rivoluzione del progetto, riuscito, della scorsa stagione. Sembra che si stia puntando su un passo leggermente più lungo ma una cosa è evidente: la sfida è sulla PU, e sopratutto per quel che concerne la parte del recupero di energia. La parte endotermica del motore fa il suo. Quella che va migliorata è la parte ibrida e infatti sembra che a Maranello stiano lavorando sulle batterie e su tutte le parti elettriche. Lo ha detto Marchionne nella conferenza stampa di Natale, lo ribadisce Sebastian Vettel in una intervista fatta ad Autosport:

I regolamenti resteranno quasi uguali e questo ci consentirà di partire da una base solida, speriamo di continuare il processo iniziato durante la scorsa stagione. Cosa ci manca per vincere? Penso l’ultimo step. Se guardiamo alle stagioni passate, soprattutto negli ultimi anni, c’è sempre mancato quel pizzico in più per competere seriamente per il campionato. Abbiamo iniziato a lavorare sul 2018 da circa due mesi e nonostante l’impegno abbiamo ancora un sacco di sviluppo da fare. Cercheremo di concentrarci sul nostro, cercando di realizzare una vettura ancora più veloce, con ancora più potenza nella power unit e solo successivamente valuteremo la nostra posizione. Nel 2017 abbiamo avuto un paio di settimane piuttosto complicate, ma nel complesso è sempre una grande cosa se il tuo pacchetto ti consente di arrivare a lottare per il titolo sino alla fine.

Già. Gli errori dei piloti e la mancanza di affidabilità nelle gare asiatiche hanno spezzato il sogno Ferrari.

Questo ha portato anche a modifiche nell’organigramma di Maranello, con l’allontanamento di Sassi, reo di non essere riuscito a sviluppare la PU nella maniera giusta nei momenti cruciali della stagione.

Vedremo come lavorerà la struttura coordinata da Mattia Binotto. C’è fiducia.

Devono metterci del loro anche i piloti. Vettel in primis, ma anche Kimi Raikkonen. La Rossa si trova di fronte un colosso tecnico e sportivo che può vantare anche il miglior pilota in circolazione. Tutti devono dare il massimo, in fabbrica e in pista. Così forse sarà possibile battere la Mercedes e Lewis Hamilton.