Dopo mesi di discussioni, la FIA ha approvato un nuovo regolamento sulle penalità in griglia.
Tutto il paddock si è lamentato con la FIA di queste penalità. Il regolamento prevede che chi sostituisce una componente della power unit perda 5 posizioni sulla griglia di partenza. Così accade che un pilota prenda venticinque o più posizioni di penalità, quando ci sono solo venti piloti in pista. Questo è chiaramente un controsenso, che nessuno capisce. Per questo la FIA ha deciso di intervenire per risolvere la contraddizione.
Secondo la nuova regola, approvata ieri, quando un pilota subisce almeno 15 posizioni di penalità partirà dal fondo della griglia. Cosa che già accadeva; l’unica novità è che non si crea più la contraddizione in termini che accadeva prima. Per questo, dal punto di vista pratico, non cambia nulla. Piuttosto, il problema è più ampio, e merita un’analisi più approfondita.
Penalità sulla griglia esistevano già ai tempi del V8. Allora però la tecnologia era più che matura, e non c’erano particolari problemi. Dopo l’introduzione delle power unit, il sistema è stato calato nella nuova situazione regolamentare, e lì sono cominciati i problemi. I motoristi più impreparati – soprattutto Renault e Honda – hanno visto una morìa di componenti imbarazzante. Negli ultimi tre anni abbiamo visto anche 50 o più posizioni di penalità, qualcosa di folle. E la situazione purtroppo non è destinata a cambiare.
Con l’obiettivo di ridurre i costi , il numero di propulsori consentiti è sceso da 5 a 4 quest’anno, e scenderà ancora a 3 nel 2018. E’ molto probabile, perciò, che chi ora ha difficoltà continuerà ad averne, e si vedranno molte rotture. E di conseguenza moltissime penalità. Questo perché i regolamenti odierni consentono ben poco margine di manovra.
A questo punto, per risolvere davvero il problema, bisogna fare scelte importanti. O si dà ai motoristi la possibilità di evolvere sul serio – magari con agevolazioni ai team più arretrati, in stile MotogGP – o altrimenti si arrivi a una convergenza regolamentare sui componenti elettrici, i più critici. Così si risolverebbe davvero la questione, in attesa che nel 2021 cambino del tutto.