L’attuale pilota GT Ferrari Davide Rigon ha individuato aspetti positivi e negativi della nuova gestione di Liberty Media in Formula 1, invitando i tifosi a seguire il WEC, una categoria spesso sottovalutata. Il pilota di Thiene ha anche speso due parole sulla Formula E e sulla sua carriera.
di Alessandro Bucci
Reduce dal fantastico weekend con Ferrari nel WEC, dove il Cavallino Rampante con AF Corse ha colto pole e vittoria, l’ex pilota Trident e Coloni GP2 Davide Rigon è impegnato tra i test driver al simulatore Ferrari dal 2012, ottenendo buoni risultati nel mondo GT. In occasione del Ferrari Day al Motor Show di Bologna (dove il pilota vicentino ha scaldato l’atmosfera al volante della 488 GTE, della 599XX, della FXX K assieme al veterano Giancarlo Fisichella e allo spagnolo Davide Molina) abbiamo colto l’occasione per scambiare due chiacchiere con Davide Rigon sul presente e il futuro dell’automobilismo ai massimi livelli.
Che ne pensi della Formula 1 2017, dopo i cambiamenti operati da Liberty Media?
“Sembra che ci sia più attenzioni per i fan, avvicinandoli alle macchine e questo è positivo. Il nuovo logo non mi è piaciuto. Con Ferrari siamo concentrati per vincere il prossimo anno e devo dire che nel WEC ho scoperto un campionato molto bello e dove c’è molta lotta. Invito tanti appassionati a vederlo perché lì si respira grande passione. In Formula 1 ci sono i piloti paganti e tutto è molto vincolato agli sponsor e ad aspetti politici. E’ diventato un po’ prevedibile, mentre nel GT è possibile dire maggiormente la propria. In Formula 1 ci sono una dozzina di piloti che sono lì poiché i migliori al mondo, altri sono nella massima serie per motivi differenti. Il grande Circus resta comuque il riferimento per le prestazioni e per tutti i piloti. Sembra quasi scontato, ma pensare che hanno un motore da 1600 è fantastico”.
Ti piace la Formula E? Che ne pensi?
“Non sono un grande estimatore di quella serie, anche se lì ci corre un mio amico, Sam Bird. I media stanno spingendo molto questo campionato e si guadagna bene. Le macchine sono molto strane anche da guidare, ma senza dubbio è il futuro dell’automobilismo. Ho sentito dire che il prossimo anno non ci sarà più il cambio macchina e i piloti dovranno disputare un’ora di gara. Sarà interessante, ora è ancora un po’ strano vedere il ‘cambio macchina’ al pit stop. Va detto che in Formula E ci sono piloti di altissimo livello e ci sono belle battaglie”.
Gli organizzatori sono stati lungimiranti nel pianificare le gare in bellissime città, concordi?
“Senza dubbio. A Londra corrono nel cuore della città e le persone uscendo di casa possono vedere la gara ad esempio. Essendo le piste molto strette, le macchine sembra che vadano forte, anche se 200 all’ora non è mica poco. Se mettessimo quelle macchine in un circuito classico, per intenderci, non si otterrebbe lo stesso risultato”.
Quali sono state le tappe fondamentali della tua carriera?
“Sicuramente il primo passaggio dai kart alle vetture. Vincendo il campionato italiano della Formula Azzurra fui notato da Gian Carlo Minardi e feci un test in Formula Uno. Avevo appena diciotto anni e fu un’emozione incredibile, trionfando nella Formula 3000 e ricevendo le attenzioni della Ferrari.
Nel 2008 ho vinto nella Super League Formula venendo chiamato da Baldisserri nel Cavallino Rampante, dove feci diversi test con la vettura adibita ad essi e lì la mia carriera cambiò. Prima di lavorare con Ferrari ero abituato a lavorare per me stesso e vincere, ma a Maranello ho imparato a lavorare per una squadra importante, con tanti ingegneri molto preparati e grandi persone, con un unico obiettivo: quello di portare a casa risultati. Anno dopo anno ho sempre imparato qualcosa e non si finisce mai”.
Che cosa significa per un pilota, dopo una carriera fatta di sacrifici e di sforzi, riuscire ad entrare in una realtà come Ferrari?
“E’ una meraviglia. Quando sono arrivato al Motor Show stamattina ho ripensato a tutti i miei ricordi di quando ero piccolo e venivo qui a vedere le nuove macchine, la tecnologia e il futuro dell’auto. La Ferrari è sempre stata un sogno ed un obiettivo. Quest’anno essere al Motor Show in qualità di campioni del mondo costruttori nel WEC, con cinque pole e tre vittorie è bellissimo. Purtroppo mi è mancata la vittoria finale che è andata ai nostri compagni, ma va bene così tutto sommato”.
Cosa puoi dirci sul tuo futuro?
“Rimarrò nel WEC e continuerò con il simulatore F1. Spero di portare a casa finalmente un titolo che mi manca da un po’ d’anni. Specialmente quello piloti che, con Ferrari, mi manca. Purtroppo il BOP ci penalizzerà un po’ ad inizio campionato e dovremo lavorare duramente per continuare a vincere, lavorando sempre di più sulla macchina e tenendo conto della mancanza di potenza dovuto agli interventi della Federazione”.