Andrea de Cesaris e il sogno con l’Alfa Romeo

Il guasto da 2000 lire: Cacciato con disprezzo dalla Mclaren e dall’ambiente corsaiolo British, De Cesaris torna in Italia per rifarsi una carriera. Lo fa ripartendo da dove tutto era iniziato due anni prima, ovvero alla Alfa Romeo. Alla terza gara fa già sognare, piazzandosi in pole a Long Beach proprio davanti a colui che lo ha sostituito in Mclaren: Niki Lauda. Peccato che la gara andrà al robot austriaco, mentre De Cesaris si ritirerà dopo un botto violento causato dal cedimento dei freni. A Montecarlo, poche settimane dopo, potrebbe addirittura vincere, ma la roulette pazza sorteggia Patrese lasciando De Cesaris fermo al Casino senza benzina. E’ comunque il suo primo podio in carriera. A Detroit parte in prima fila, ma un guaio al cambio lo ferma dopo appena due giri. In Canada è di nuovo a punti, ma nel corso dell’estate incappa in un calo prestazionale preoccupante. Inoltre, alla Alfa Romeo ne succedono di tutti i colori. E’ il periodo dei famosi “guasti da 2000 lire” come verranno chiamati dalla stampa; ovvero problemi tecnici dal valore economico ridottissimo che però causano lo stesso ritiri. Dal 1983 l’Alfa Romeo, grazie all’arrivo della Euroracing, spera di cambiare marcia e con lei anche De Cesaris. Si comincia con una squalifica in Brasile per essersi dimenticato di passare per la pesa a fine qualifiche. Stessa sorte in Francia dove viene trovato con gli estintori scarichi a fine qualifiche del venerdì. In Belgio tutto sembra andare, finalmente per il meglio. Ottime qualifiche (terzo), gran passo gara con tanto di giro veloce e, manco a dirlo, comando solitario della gara. A quindici giri dalla fine è il motore a spegnere ogni sogno di gloria. Dopo questa gara De Cesaris, già criticatissimo, viene aspramente contestato da Carlo Chiti in persona, che lo reputa non in grado di gestire i fragili e potenti motori turbo. De Cesaris rigetta al mittente, ma è chiaro che da qui in poi si apre un’importante spaccatura tra Alfa e De Cesaris. Il 1983 è comunque il suo miglior anno in F1, culminato da due secondi posti in Germania e Sudafrica. Purtroppo, come detto, i rapporti con l’Alfa Romeo rimarranno tesissimi. Alle accuse di Chiti, susseguiranno anche quelle di Marmiroli che ha sostituito Ducarouge a metà stagione. A complicare le cose, ci pensa lo stesso De Cesaris che intraprende contatti con la Renault e, si narra, anche con la Ferrari. Alla fine l’Alfa Romeo lo licenzia a fine stagione, mettendo un macigno sopra a quello che poteva essere un bellissimo, meraviglioso, sogno italiano in F1.