Il rimorso di Newey per l’incidente di Senna

Dopo 23 anni, Adrian Newey rivela il suo stato d’animo su quel tragico incidente che costò la vita ad uno dei più carismatici e amati piloti di tutti i tempi: Ayrton Senna. 

di Marina Beccuti

L’incidente di Ayrton Senna continua a far parlare nonostante siano passati 23 anni da quel tragico primo maggio 1994. Perché a lasciarci la vita fu il più grande pilota del momento, uno dei migliori della storia, per non dire il migliore, anche se oggi i suoi record sono stati battuti prima da Michael Schumacher e in questa stagione da Lewis Hamilton.

La Williams con cui ebbe l’incidente al Tamburello di Imola non era una macchina super-competitiva e il pilota brasiliano faticava a guidarla. L’incidente mortale di Roland Ratzenberger, durante le qualifiche del sabato, colpì molto Senna, che fu addirittura consigliato dall’allora medico dei piloti, Sid Watkins, di non correre. Nulla potette fermare Magic che partì e finì dopo sette giri la sua vita terrena, cominciando, in quello stesso momento, la sua leggenda.

Ma, al di là della retorica di un incidente che sconvolse il mondo, c’è tutta una serie di domande alle quali non sono mai state date delle risposte certe su quanto successo. Cos’era effettivamente successo sulla Williams di Senna?

La biografia di Adrian Newey, padre della mitica Red Bull che ha vinto quattro titoli mondiali con Sebastian Vettel, considerato uno dei tecnici più geniali della F1, cerca di svelare quanto successo. L’allora direttore tecnico del team di Grove parla di rimorso per quelle modifiche che fece al piantone dello sterzo della monoposto del brasiliano.

“How to bild a car”, il titolo del libro che, al momento, uscirà solo in lingua inglese, ripercorre quelle ore tragiche. Un progetto nato male che Newey riassume così: “Quello di cui mi sento responsabile è aver rovinato l’aerodinamica di quella macchina. Sono stato ingannato dalla transizione dalla sospensione attiva a quella passiva e ho disegnato una macchina aerodinamicamente instabile”, scrive Newey.

Ovviamente un incidente di F1 non avviene solo per una sequenza di eventi sfortunati o per destino, perché c’è sempre un responsabile e un errore umano. Sicuramente la vita di Newey è cambiata molto dopo quel terribile 1 maggio.

Tuttavia, l’incidente di Senna, che sia successo per la rottura del piantone dello sterzo, per una perdita di pressione delle gomme, per un dosso che non doveva esserci al Tamburello, resterà una macchia indelebile nella storia della Williams e in quella di Newey stesso. Chi ha amato Senna trova difficile assolvere Newey (e non c’era bisogno che lo rivelasse in un libro, in quanto si era capito che l’errore l’aveva provocato lui), perché ha privato le gente di un sogno, ma in fondo anche queste sono le corse, a volte dal finale tragico.

Francesco Svelto
Francesco Svelto
Non tifo e non simpatizzo squadre e piloti. Amo tutto ciò che è pure-racing a 4 ruote! Nota bene, ho scritto "pure-racing".

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