Sebastian Vettel ha due gare per consolidare il secondo posto in classifica mondiale, con Bottas che tenterà il colpaccio avendo soltanto 15 punti in meno al ferrarista e due gare ancora a disposizione.
di Marina Beccuti
Il Sebastian Vettel depresso del fine gara del Messico la dice lunga sulla stagione della Ferrari. Vicina, vicinissima al titolo in estate, salvo poi inanellare una serie di risultati negativi che hanno portato Lewis Hamilton a colpire e affondare l’avversario.
Una forza letale quella di “hammer time” che avrebbe sconvolto chiunque, anche perché la Mercedes aveva dimostrato di non essere più imbattibile, a volte nemmeno la più veloce in pista, però affidabile, dannatamente affidabile, al punto da non avere mai nessun problema tecnico da fermarsi in corsa con qualche guasto. Quando non ha vinto ha comunque fatto punti.
Vettel, purtroppo per lui e per i sogni di gloria della Rossa, non è stato invulnerabile, assolutamente, dimostrando di avere qualche debolezza dal punto di vista emozionale, che Hamilton ha capito per andare a minare il suo sistema nervoso. Sottolineato anche da Sergio Marchionne, che ha definito il suo pilota un ragazzo del sud, troppo emotivo in corsa, altro che temperamento tedesco (vi proponiamo il link del nostro articolo: Vettel non sa gestire le emozioni).
Tutto sommato non dispiace quando il pilota diventa uomo, ammette di essere frustrato e dimostra di avere limiti. Che sia uno sport dannatamente competitivo è vero, ma in fondo nell’abitacolo ci vanno ancora, per fortuna, degli uomini.
Ora è sicuro che la Mercedes cercherà la doppietta con Bottas, è chiaro che il pupillo di Toto Wolff avrà il supporto del team per vincere le ultime due gare per andare a prendere il ferrarista.
Il caimano Hamilton potrebbe però diventare un alleato di Vettel, per modo di dire, perché vorrà completare la sua stagione magica congedandosi con due vittorie.
Se ne vedranno delle belle in Brasile e ad Abu Dhabi, proprio quello che chiede la gente. Spegnete le luci e accendete i motori, senza più limiti.
Marina Beccuti