Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, i due campionissimi sono stati gli indiscussi protagonisti del mondiale 2017 andato in archivio appena un paio di giorni fa. Il primo, grandissimo talento ma non esente da errori, il secondo semplicemente perfetto a bordo di una macchina quasi perfetta. A Pit Talk è intervenuto proprio un ex pilota di F1, Alessandro Caffi, per tutti Alex, che ha commentato l’argomento.
di Marco Santini
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La puntata 123 di Pit Talk ha visto ospite ai nostri microfoni Alex Caffi, ex pilota di Formula 1 che ha militato tra il 1986 e il 1992 con Osella, Scuderia Italia, Arrows, Footwork e Andrea Moda. Giunti alla fine del mondiale, non potevamo non chiedere ad un ex pilota un commento sui suoi colleghi protagonisti del mondiale 2017.
A partire proprio dal vincitore del mondiale, Lewis Hamilton, il quale ha disputato una delle sue migliori stagioni in carriera. Non era facile per il pilota britannico riprendersi dal rocambolesco 2016 e trovarsi a fronteggiare una Ferrari inaspettatamente competitiva, eppure il numero 44 si è dimostrato più forte che mai, con una seconda parte di campionato che lo ha visto rasentare la perfezione. La svolta del campionato è avvenuta senz’altro dopo Budapest, dove si è assicurato il titolo portando a casa cinque vittorie nelle sei gare dopo il rientro dalla pausa estiva.
Così Alex Caffi ai nostri microfoni sull’alfiere della Mercedes:
“Hamilton è un grandissimo pilota, ha dimostrato negli ultimi anni di essere tale – è vero, con la miglior vettura – ma è anche vero che i compagni di squadra che ha avuto fino ad oggi li ha sempre ridimensionati, da Rosberg a Bottas!”
Caffi sottolinea così uno dei maggiori punti di forza di Hamilton, ovvero quello di aver sempre rubato la scena nei confronti interni con i propri compagni di squadra, dimostrando una capacità di spremere il massimo potenziale velocistico di una monoposto in modo tale da mettere in grande crisi i propri teammate.
Più difficile invece la stagione di Sebastian Vettel: dopo un inizio folgorante con la vittoria a Melbourne, il pilota tedesco ha dovuto fronteggiare una serie di situazioni difficili da gestire. In primis, il prepotente ritorno prestazionale della Mercedes avvenuto da Barcellona in poi ha costretto il tedesco a dover strafare per mantenere accesa la sfida mondiale. Inoltre, alcuni errori come quelli di Baku e Singapore, hanno compromesso definitivamente la situazione.
Proprio su quest’ultimo punto si è soffermato il nostro ospite parlando di Sebastian Vettel, il quale con le sue grandi prestazioni alternate ad errori importanti, non ha rispettato le aspettative di Caffi:
“Vettel mi ha deluso un po’! Aveva tanta pressione e doveva inventarsi l’impossibile per stare davanti ad Hamilton con la Mercedes ma ha buttato al vento un paio di occasioni, come Baku, dove è caduto in un fallo di reazione che neanche il più giovane dei pivellini dovrebbe fare! […] In questa stagione non sembrava un quattro volte campione del mondo, ha mostrato un po’ di fragilità nervosa. Probabilmente Hamilton lo ha capito e lo ha messo nella condizione di sbagliare!”
La riflessione di Caffi mette luce su un punto fondamentale che ha indirizzato l’esito della sfida iridata: la tenuta psicologica del tedesco non è stata all’altezza di quella dell’inglese, che ha approfittato della situazione per “giocare” con il suo rivale. Che Vettel sia forse dunque un pilota sopravvalutato? Probabilmente è la prima volta che “Seb” si è trovato nella condizione di rincorrere un mondiale senza avere la miglior monoposto nella parte finale di stagione, cosa che ha messo particolarmente in risalto tutti i suoi limiti. Così ha risposto Caffi sul tema:
“Chi vince quattro mondiali non è sopravvalutato. È vero che li ha vinti con una macchina una spanna sopra a tutti e un compagno di squadra che dava filo da torcere ma fino a un certo punto. Ha avuto la vita facile, un po’ come Hamilton quest’anno se vogliamo. Ma la sensazione che Vettel mi ha dato quest’anno è di un pilota velocissimo, grande campione e plurititolato, ma che nella propria carriera forse non ha mai dovuto fronteggiare certe situazioni “alla Alonso”, cioè difficili dove serve carattere, esperienza, buon senso e freddezza. A lui forse è mancato un po’ quello. Comunque è un uomo squadra sicuramente più dello spagnolo, è una buona scelta, la Ferrari non deve preoccuparsi di lui!”
Secondo Caffi la Ferrari può dunque dormire sonni tranquilli per il 2018, puntando ancora una volta al mondiale piloti sotto la guida di Sebastian Vettel. In realtà però intorno alle prestazioni del pilota tedesco verteranno tutta una serie di considerazioni che la scuderia di Maranello dovrà fare per il prossimo futuro: con i contratti in scadenza di Raikkonen e Ricciardo, e con il debutto di Leclerc (e forse di Giovinazzi), sarà centrale valutare il rendimento del numero 5 per decidere se puntare su un altro top driver nel 2019 o se optare per un comprimario.