La Mercedes completa l’opera ad Abu Dhabi: Bottas e Hamilton coronano un’altra stagione trionfale.
Mercedes segna l’ennesima doppietta. Dal 2014, inizio dell’era turbo-ibrida, le Frecce d’Argento hanno sempre lasciato il segno negli Emirati Arabi. Tuttavia non è stato Hamilton a vincere, ma il compagno di squadra Bottas, che vince così il terzo gran premio stagionale.
Partito dalla pole position, il finlandese ha mantenuto la leadership e l’ha condotta senza affanni fino al pit stop. Dopo il passaggio dalle ultrasoft alle supersoft, Hamilton ha cambiato marcia e si è avvicinato a Bottas. L’inglese era molto forte nel secondo settore, forte di una power unit fresca – montata solo una gara prima – che gli garantiva più potenza nei lunghi rettilinei. Bottas invece era più competitivo nel terzo settore, dove contano precisione nei cambi di direzione, e trazione in uscita dalle curve. Gli stessi punti di forza che l’hanno favorito nelle qualifiche.
Per quanto Hamilton ci abbia provato, non a mai portato un attacco vero e proprio a Bottas. Si sa che il pilota più difficile da sorpassare è il compagno di squadra. Se a questo aggiungiamo un circuito ostico per i sorpassi e vetture molto cariche aerodinamicamente, capiamo come l’impresa per Hamilton fosse quantomeno ardua. Negli ultimi cinque giri, poi, Bottas ci ha messo del suo con due giri in 1’4o” che hanno staccato Hamilton a oltre cinque secondi. A quel punto l’inglese si è “arreso”, e ha concesso l’onore delle armi al finlandese.
Vista la prestazione odierna, ci sentiamo di confermare quanto scritto ieri. Bottas è perfettamente a suo agio su piste con lunghi rettilinei, curve secche e asfalti lisci e poco abrasivi. Su queste piste può sfruttare la potenza della power unit Mercedes, e uno stile di guida preciso nelle curve con un angolo accentuato. E’ inoltre molto probabile che questi asfalti lisci gli consentano di spingere di più, senza distruggere le gomme.
E’ un peccato che Bottas si sia perso nella seconda parte della stagione. Il finlandese dovrà lavorare quest’inverno per limare le sue debolezze, in modo da essere veloce anche su altri tipi di piste. Se saprà farlo, e Mercedes gli darà una vettura competitiva – cosa quasi scontata, nel 2018 potrà dire la sua.