GP Stati Uniti: Austin, un tracciato dal forte stile europeo

Il tedesco si riprende la scena nel 2013, quando mette tutti in fila in quella che è la stagione che gli consegnerà il quarto titolo iridato, grazie a un dominio netto davanti a Grosjean e Webber. Ma nel 2014 Hamilton si riprende di nuovo la scena, Stavolta rubandola al suo compagno di squadra Nico Rosberg, che riesce a beffare nel corso del 24. giro, nello stesso punto in cui aveva superato Vettel l’anno prima, gettando le basi per il secondo dei suoi 3 titoli mondiali, battendo Nigel Mansell per essere il pilota inglese con il maggior numero di successi.

La storia non cambia nel 2015, con Hamilton che conquista il terzo iride al termine di una gara combattuta, che lo vede avere la meglio su Rosberg nel corso dei giri finali, dopo essere riuscito ad avere la meglio su Ricciardo e Rosberg, abile a rimontare dopo una partenza tutt’altro che facile.

Hamilton si impone anche nel 2016, nell’anno che consegna il titolo a Nico Rosberg, In quella gara le Mercedes hanno gioco facile a dominare la scena, prendendo il largo sin dai primi metri e guadagnando un serio margine sugli avversari, primo tra tutti Daniel Ricciardo. Nel corso della gara, accade un curioso episodio tra Massa e Alonso, con l’asturiano che beffa contemporaneamente il brasiliano della Williams e Carlos Sainz jr, costringendo prima il pilota della Williams all’errore e poi beffando anche Sainz.

Hamilton in questa edizione ha la possibilità concreta di aggiudicarsi il suo quarto titolo, se proseguisse nella scia di successi che caratterizzano le sue trasferte in Texas, ma come si sa le insidie sono sempre dietro l’angolo…