La vittoria della Red Bull con Verstappen rilancia la scuderia anglo-austriaca, che si candida ad arbitro del mondiale.
Possiamo dire che la Red Bull è tornata. La stavamo aspettando dall’inizio della stagione, e adesso è lì davanti ancora. E pensare che l’inizio di stagione non era stato così esaltante. La RB13 sembrava una vettura provvisoria, troppo priva di soluzioni interessanti. E i test invernali, uniti alle prime gare, hanno confermato questa impressione. La vettura era lenta, nervosa, priva di velocità di punta nonostante l’assetto “low-drag”. Successivamente si è anche scoperto il motivo: la vettura non era stata progettata da Newey, ma dagli assistenti. Il genio inglese era impegnato su altri progetti, e non poteva occuparsi troppo della F1.
Da quando Newey è tornato a occuparsi della F1 in prima persona, la differenza è subito sembrata abissale. La vettura ha recuperato downforce, è tornata più guidabile, e i risultati sono stati lì a dimostrarlo. Ricciardo ha colto podi su podi dal ritorno in Europa; Verstappen, dal canto suo, ha collezionato ritiri sfortunati. La punta di diamante è stata la vittoria dell’australiano nella pazza gara di Baku. La Red Bull non è diventata la macchina da battere, sia chiaro, ma era tornata a esprimere un discreto potenziale.
Nelle ultime gare c’è stato un salto in avanti ulteriore. Con l’adozione di alcuni particolari aerodinamici simili a quelli della Ferrari, e altri accorgimenti, i “bibitari” si sono ulteriormente avvicinati a Ferrari e Mercedes. Si sono messi nella posizione di raccogliere risultati in caso di problemi degli avversari, e così è stato in Malesia.
In assenza di una Ferrari più competitiva, Verstappen ha infilato Hamilton, non proprio in giornata di grazia, e ha vinto in scioltezza. Più indietro Ricciardo ha perso l’opportunità di posizioni migliori perdendo tempo dietro a Bottas, e ha respinto un Vettel indiavolato a fine corsa. Non a caso si dice che la Red Bull abbia la coppia migliore del lotto. Ricciardo offre una consistenza da campione, mentre Verstappen sta maturando e si candida a raggiungere vette impressionanti nei prossimi anni. Per ora, comunque, la Red Bull si accontenta di fare da arbitro del mondiale. A seconda delle giornate, potranno togliere punti a Ferrari o Mercedes. In ogni caso, il mondiale si fa molto più pepato.