Nel 2018 la F1 avrà importanti novità in fatto di regolamento. Fabiano Vandone, intervenuto a Pit Talk, ha sottolineato come le restrizioni che ci saranno dal prossimo anno in merito alle power unit sono una manovra atta ad evitare l’escalation di potenza. E per quanto riguarda l’altra importante novità, quella legata alla possibilità di mixare le gomme, l’ex pilota piemontese ci ha spiegato come potrà premiare i piloti più esperti.
di Francesco Svelto | Follow @f_svelto
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Abbiamo riportato, qualche giorno fa, dei principali cambiamenti che il regolamento – sia lato tecnico che sportivo – subirà a partire dalla prossima stagione. E’ fuori discussione che i due maggiori focus sui quali piloti e ingegneri si soffermeranno saranno la nuova (e più delicata) gestione delle power unit e la questione dei treni di gomme componibili.
Come abbiamo già appreso nei giorni scorsi, fronte power unit ci saranno ulteriori limitazioni all’utilizzo delle componenti, con i motori endotermici (unitamente a turbocompressori e MGU-H) limitati a tre unità e i restanti (MGU-K, batterie e centraline elettroniche) addirittura limitati a due unità. Ciò significa che ogni componente dovrà subire uno stress che va dai 7 agli 11 GP, essendo il calendario 2018 composto da 21 eventi. Ma c’è un aspetto che ha fatto notare Fabiano Vandone, intervenuto lunedi a Pit Talk, e che merita considerazione. L’ex pilota e esperto di tecnica ha affermato come queste restrizioni siano non altro che un modo per limitare l’escalation di potenza che questa nuova generazione di propulsori sta avendo da quando è stata introdotta nel 2014, mettendo quasi in obbligo i progettisti a concentrarsi più sul fronte affidabilità che sul fronte prestazioni:
“Con queste nuove power unit c’è stata una escalation di potenza negli corso degli anni. L’unico modo per ridurre questo incremento di potenza è quello di intervenire sull’affidabilità, andando a ridurre il numero di motori disponibili. Se si lascia carta bianca ai team si può arrivare in poche gare a 1300-1400 cavalli!“
Per quanto riguarda le gomme, invece, la possibilità di comporre un set prendendo le quattro migliori componenti da treni usati differenti, purché di una stessa mescola, secondo Vandone è un aspetto che premierà i piloti più esperti e più predisposti alla gestione degli pneumatici in gara:
“E’ un modo per ottimizzare ancora di più l’aspetto della gestione della gara. Da un punto di vista della tecnica di guida cambia poco ma questo aspetto può premiare i piloti più esperti a gestire le coperture, anche per quanto riguarda la scelta di quando usarlo (il nuovo set composto, n.d.r.), se a inizio gara, oppure alla fine!”
Francesco Svelto