Forghieri: 70 anni Ferrari, una festa senza protagonisti

Sabato si sono svolti i festeggiamenti per i 70 anni della Ferrari, ma il clima della “rivoluzione Marchionne” ha fatto storcere il naso a più di qualche nostalgico. Il boss del gruppo FCA, come noto, ha iniziato una forte riorganizzazione della scuderia di Maranello, assumendo anche decisioni drastiche come quella di trasferire la sede legale della Scuderia all’estero, lasciando la sede operativa in Italia (e non avrebbe potuto essere diversamente), ma ha cambiato anche molte persone, sia all’interno del team di Formula 1 che nei vertici aziendali, quasi a voler dare un taglio netto con il passato.

Il passato della Ferrari, si sa, è fatta di alcuni personaggi che nel corso degli anni hanno portato la Scuderia per lungo tempo sul tetto del mondo, ma forse quello più importante di tutti è senza ombra di dubbio il braccio destro del Drake, l’uomo del quale si fidava più di chiunque altro, ovverosia Mauro Forghieri. Anche lui ha partecipato ai festeggiamenti per i 70 anni della Scuderia, ma ha scagliato parole pesantissime rivolte all’indirizzo del nuovo corso ferrarista. Un rinnovamento che vuole dare un deciso taglio al proprio passato, cancellando con un colpo di spugna una storia fatta di successi e, soprattutto, di persone, quelle che, ad avviso di Furia, la nuova dirigenza capitanata da Sergio Marchionne forse sta perdendo di vista e non vuole adeguatamente considerare.

Essersi sentito “uno dei tanti” (parole sue!) quando in realtà Forghieri è stato l’uomo simbolo di 30 anni di vita della Ferrari, quelli in cui ha raccolto di più nel corso della sua storia, fa riflettere. Già, perché se la Ferrari ha cambiato pelle, provando a scuotersi da un momento di torpore come quello che stava attraversando in uno dei suoi anni terribili, il 2014, non per questo la rivoluzione può arrogarsi il diritto di non fare i conti con il proprio passato, evitandolo e cercando di cancellarlo con un colpo di spugna, anche perché in questa occasione si stava proprio celebrando l’azienda nei suoi 70 anni di vita e scegliere di eliminare alcuni personaggi ritenuti scomodi è un grave errore, anche sul piano dell’immagine.

Un simbolo? Luca Cordero di Montezemolo, assente illustre alle celebrazioni che, ad avviso di Forghieri, non sarebbe nemmeno stato invitato; proprio all’uomo licenziato in tronco da Marchionne dal vertice della Scuderia Marchionne avrebbe negato il pass per assistere al Gran Premio d’Italia e l’invito a presenziare alle celebrazioni per i 70 anni della Ferrari; proprio lui che è stato l’artefice, prima come direttore sportivo e poi come Presidente, della doppia rinascita della Ferrari, nel 1975 con Lauda e nel 2000 con Schumacher e uno dei personaggi che ha portato la Ferrari ai vertici assoluti del mercato mondiale (tanto da essere il marchio più famoso del mondo) viene ora ignorato volutamente dal nuovo corso della Ferrari, che probabilmente non gli perdona le scelte fatte nel recente passato. Ma questo, oltre che una mancanza di stile, finisce anche per essere un grave errore strategico, perché le lezioni del passato servono anche per capire e affrontare il futuro e dimenticarsene significa finire per non avere gli strumenti per andare avanti. Un errore che un0’azienda del calibro e dello spessore della ferrari non può permettersi di correre.