Le auto più vincenti della storia: I prodigi della tecnica

20 auto per oltre 60 anni di storia della F1. Innovatrici, dominatrici di stagioni, un punto di riferimento per gli avversari. Ecco a voi il terzo dei quattro appuntamenti con le auto che hanno segnato la storia dello sport più veloce di sempre.

di Giuseppe Gomes

I prodigi della tecnica

Turbo, sospensioni intelligenti, aerodinamica esasperata. Da metà degli anni 80 fino agli inizi del 96, le vetture di F1 hanno conosciuto alcune delle soluzioni più estreme mai viste nella massima Formula. La Mp4/2, l’ultima vettura guidata da Niki Lauda, con il suo mostruoso V6 biturbo, o la Mp4/4, la prima auto mondiale di Ayrton Senna. Un dominio inglese nei primi anni 90, con la Williams FW 14/B di Nigel Mansell e la FW 18 di Damon Hill, senza dimenticare la Benetton B195 che portò al secondo (di sette) titolo Michael Schumacher.

McLaren Mp 4/2 (1984)


Gp disputati: 48 

Vittorie:22

Pole: 7

La prima di una serie di evoluzioni, che le permisero di continuare a correre anche nelle stagioni 1985 e 1986 (sotto il nome di Mp 4/2 B e C), ma è la stagione 1984, quella che portò i risultati migliori a Woking. Una vettura nata dal bisogno di passare ai motori turbo, molto più performanti degli aspirati, che, in questo caso, videro una storica collaborazione tra la TAG e Porsche. In sostanza, il motorista tedesco, non voleva rientrare a pieno titolo in F1, ma acconsentì a dare pieno supporto alla TAG nello sviluppo di un propulsore turbo. Il risultato? uno dei motori più potenti nella storia delle corse, tanto da riuscire ad erogare 950 cavalli, nel 1987, in configurazione qualifica. Con un motore del genere, la McLaren, costruì una delle armi più potenti nella storia della F1, con un testa a testa tra i suoi due piloti, Alain Prost e Niki Lauda. Alla fine a spuntarla fu l’austriaco, per solo mezzo punto.

McLaren Mp 4/4 (1988)

Gp disputati: 16 

Vittorie: 15

Pole: 15

Un aggettivo per la Mp 4/4? Inarrestabile. Una monoposto decisamente superiore rispetto a tutte le altre schierate sulla griglia della stagione 1988. Unico neo la gara di Monza vinta dalla Ferrari, per il resto l’intera stagione è stata ad appannaggio dei due alfieri del team di Woking: Alain Prost e Ayrton Senna e che portò, per la prima volta nella sua carriera, al titolo il pilota brasiliano. Per gli appassionati, questa è una delle auto più belle mai create, sviluppata dall’ingegno di Gordon Murray che vedeva nella fluidodinamica l’arma vincente per poter arrivare al titolo. Efficientissima sotto il profilo aerodinamico e super performante grazie al motore Honda, un V6 biturbo, potente e ottimo anche per quanto riguarda i consumi.

Williams FW 14/B (1992)

GP disputati: 16 

Vittorie: 10

Pole: 15

Fu la prima vettura, progettata da Adrian Newey, a vincere un mondiale, nonché la vettura che portò Nigel Mansell a vincere il suo unico mondiale in F1. Una vettura all’avanguardia non solo aerodinamicamente, potendo puntare sul genio dell’ingegnere inglese, ma anche dal punto di vista dell’elettronica, grazie all’uso dell’ABS, controllo di trazione e sospensioni intelligenti. Dall’inizio della stagione si capisce che per le due vetture di Grove, la stagione sarà completamente in discesa con 4 doppiette nei primi 5 appuntamenti. La stagione 92 resterà nella storia come una delle migliori della Williams, con la FW 14/B che, grazie alle prestazioni nettamente superiori rispetto agli avversari, fu soprannominata la “vettura venuta da un altro pianeta”.

Benetton B 194 (1994)

GP disputati: 17 

Vittorie: 11

Pole: 4

La B194 fu una delle auto più discusse della storia. Costruita su misura per il suo pilota di punta, Michael Schumacher, è stata in grado di concludere o prima o seconda tutte le gare alle quali ha visto il traguardo o non è stata squalificata. Le polemiche sulla competitività della vettura progettata da un team che, di li a poco, avrebbe scritto la storia della F1, capitanato da Ross Brawn insieme a Rory Byrne e Nicholas Tombazis, riguardavano soprattutto l’uso dell’elettronica. Il campanello d’allarme, se così si può definire, furono le discrepanze tra le prestazioni di Schumacher rispetto i compagni di squadra, troppo elevate secondo alcuni. Resta il fatto che la B194 riuscì a tenere testa alle ben più performanti Williams Renault, tanto da permettere al tedesco di Kerpen, di vincere il suo primo titolo piloti.

Williams FW18 (1996)

GP disputati: 16

Vittorie: 12

Pole: 12

Una chiara evoluzione della FW17/b che, nel 1995, aveva spiccato per le ottime prestazioni, risultando molto performante. Aerodinamicamente perfetta, merito del progettista Adrian Newey, resa ancora più veloce grazie al v10 Renault sotto al cofano, la stagione 96’ parte con un netto dominio delle vetture di Grove, con una striscia consecutiva di vittorie interrotta solo dall’incredibile GP di Monaco. Oltre al titolo piloti con Damon Hill, la FW18 portò agevolmente a casa anche il titolo costruttori, costruendo un’ottima base di partenza anche per il 1997, anno nel quale a trionfare fu il compagno di squadra di Damon Hill, Jacques Villeneuve, figlio dell’indimenticato Gilles.