Due campionati che negli ultimi anni sono stati visti come antagonisti ma, dall’arrivo di Liberty Media in F1 qualcosa sta cambiando, con un rapporto basato sul reciproco rispetto.
Di Giuseppe Gomes
Quando fu presentato il calendario di F1 2016 una prima cosa fu chiara a tutti: a Bernie Ecclestone non piaceva l’idea che, un “suo” pilota, potesse uscire dal recinto della FOM per poter trovare, in contemporanea con la F1, gioia in altre categorie. Più precisamente a Le Mans. Per questo fu inserita la tappa di Baku proprio in concomitanza con la storica endurance. Neanche 365 giorni dopo e la situazione sembra essersi completamente ribaltata, con Chase Carey che non solo sbandiera il via dell’edizione 2017 della 24 ore, ma organizza uno show run proprio nel week end del GP d’Austria, coinvolgendo le storiche protagoniste della 24 ore di Le Mans (tra le quali l’Audi R18 e-tron Quattro e la novella vincitrice Porsche 919 Hybrid).
Un rapporto tutto nuovo, che comincia dal non voler accavallare gare di F1 con la 24 ore di Le Mans (completamente in controtendenza rispetto a Mr. E) e che sta portando nuove ispirazioni anche nella stesura nuovi regolamenti tecnici 2021. In questo verso vanno le prime proposte per i nuovi regolamenti tecnici: propulsori biturbo e un motore elettrico sull’asse anteriore con la possibilità di utilizzare la trazione integrale, specifiche tecniche molto simili a quelle che adottate sulle lmp1 di Porsche e Toyota. Certamente creare regolamenti tecnici simili può invogliare grandi costruttori a cercare il grande salto (o ritorno) nella massima Formula, potendo sfruttare un background tecnologico notevole, anche se, ed è giusto sottolinearlo, difficilmente vedremo soluzioni del genere, ma dimostrano una certa propensione all’ingresso di nuovi Marchi nel circus iridato (non a caso erano presenti Aston Martin, Cosworth e si vocifera Audi, Porsche ed Alfa Romeo). Ma questa vicinanza WEC-F1 non si sta programmando solo nelle questioni tecniche.
Non è certo una novità che, il primo impegno per la Liberty Media, sia quello di spettacolarizzare l’intero week end di gara, non focalizzando l’attenzione degli appassionati alle sole prove. In merito è intervenuto Renato Ronco, storico conduttore di Crono tempo di motori, nella nostra trasmissione Pit Talk, che ha commentato molto positivamente il nuovo format che “gli americani” adotteranno per questo GP ma non solo. Il riferimento è allo spettacolo offerto nella giornata di ieri a Londra, dove le F1 e i piloti hanno percorso la strada tra il Museo Britannico e il Palazzo Reale al fine di aumentare l’interesse del pubblico per il GP: “Liberty si rende conto che manca quell’interesse che in pista, al di là degli appassionati manca al grosso pubblico, cercando di coinvolgere la gente delle grandi città!”.
Un format di questo tipo vi giunge nuovo? Basti pensare che alla 24 ore di Le Mans, la parata delle vetture e dei piloti, è un appuntamento classico per gli appassionati, in grado di richiamare l’attenzione non solo degli appassionati che seguiranno in circuito le vetture.
Vedendola dal solo punto di vista economico, portare la F1, anche solo per una show run, all’interno delle grandi città può solo che portare benefici, agli organizzatori, alle città che ospitano la gara e alla F1 stessa, riuscendo a conciliare i bisogni di tutti: maggiori soldi nelle casse degli organizzatori e una maggiore visibilità per la F1, uno sport che, negli ultimi anni, ha subito una notevole emorragia di tifosi e, soprattutto di sponsor. Non dimentichiamoci che, ed è notizia di pochi giorni fa, gli organizzatori del GP di Silverstone hanno fatto valere una clausola che potrebbe strappare via dal calendario la “culla” della F1, ed è curioso che proprio qui andrà in scena, per la prima volta nella storia recente, un evento del genere, così vicino al pubblico e agli appassionati. In ogni caso si prospetta, almeno per ora, un futuro roseo tra le due categorie regine del motor-sport a quattro ruote, con un’alleanza che farà certamente parlare, discutere e magari sognare gli appassionati.