GP Ungheria 2000: Ferrari, una doccia fredda

Il GP d’Ungheria del 2000 sarà l’epilogo della rimonta di Mika Hakkinen ai danni della Ferrari di Michael Schumacher.

di Federico Sandoli

Dopo il GP di Germania la Ferrari si era inesorabilmente resa conto che il tesoretto di punti conquistato nelle prime gare del campionato stava ormai scemando a causa di rotture meccaniche e qualche indecisione al via. alla vigilia della gara di Budapest, la McLaren Mercedes aveva nel mirino il sorpasso in classifica nei confronti della rossa di Schumacher.

In allarme ma non nel panico, la scuderia italiana si ritrovò a Fiorano pronta a testare nuove soluzioni in vista del cruciale appuntamento magiaro. Dopo una serie interminabili di riunioni iniziarono le prove in pista: fu subito Badoer a girare ma nel pomeriggio un colpo di scena non previsto.. Ecco Schumacher presentarsi ai box in tuta, forse memore dell’impresa di due anni prima quando grazie a una serie di giri da qualifica abbinati a tre soste gli permisero di conquistare una mitica vittoria proprio ai danni della McLaren di Hakkinen.

Il tedesco si calò nell’abitacolo della Ferrari e scese in pista. Il poco pubblico presente, tra questi anch’io, rimase affascinato dal diverso stile ma soprattutto dalla grinta profusa dal tedesco che spesso arrivava con frenate al limite al tornantino riuscendo a tenere la macchina in pista con spettacolari controsterzi. Il tedesco capì che le gomme in Ungheria avrebbero avuto un ruolo fondamentale e continuò a collaudarle sulla distanza arrivando a prendere le misure alle coperture ormai consumate, non senza un uscita di pista al quale seguirono delle scuse al poco pubblico presente durante il successivo passaggio. Alla fine dei test il tedesco e la rossa si sentivano pronti alla sfida…

In Ungheria il duello Ferrari McLaren monopolizzò l’attenzione del pubblico presente e dei Media mondiali.

Il primo round andò a favore del tedesco: infatti al termine dell’ora di qualifica la sua F1-2000 conquistò il miglior tempo relegando l’avversario di sempre al terzo posto in griglia. L’ottimismo del sabato si tramutò in una doccia fredda la domenica: allo spegnersi dei semafori Schumacher partì al solito un po’ a rilento mentre Hakkinen scattò dalla terza posizione fino ad affrontare la prima curva davanti a tutti. In pratica la corsa era durata 300 metri, complice il gran caldo e delle gomme particolarmente poco performanti fecero si che la Ferrari si dovette accontentare del secondo posto, rallentando verso la fine della corsa per non compromettere gli esausti pneumatici.

Coulthard con la seconda McLaren si era anche illuso di poterlo raggiungere e superare.

Ma nonostante la vicinanza della seconda McLaren, Coulthard non fu mai in grado di impensierire il secondo posto del tedesco arrivando così a occupare il terzo gradino del podio al traguardo. Barrichello con l’altra Ferrari fu autore di una gara incolore: partì quarto e arrivò nella medesima posizione, senza riuscire mai ad aiutare il proprio compagno a contenere lo strapotere anglo tedesco.

All’arrivo la missione è compiuta: Hakkinen e la McLaren Mercedes si portarono in testa al campionato, lasciando la Ferrari a leccarsi le ferite per una sconfitta ritenuta impensabile dopo le lunghe prove a Fiorano.

La storia del campionato cambia protagonista? No è solo il destino che ha deciso di cambiare momentaneamente il colore dell’inchiostro ma presto tornerà a scrivere in rosso e lo farà per molto tempo.

La classifica finale del Gran Premio:

Pos No Pilota Costruttore Giri Tempo Partenza Punti
1 1 Finlandia Mika Häkkinen McLaren – Mercedes 77 1h45’33″869 3 10
2 3 Germania Michael Schumacher Ferrari 77 +7″917 1 6
3 2 Regno Unito David Coulthard McLaren – Mercedes 77 +8″455 2 4
4 4 Brasile Rubens Barrichello Ferrari 77 +44″157 5 3
5 9 Germania Ralf Schumacher Williams – BMW 77 +50″437 4 2
6 5 Germania Heinz-Harald Frentzen Jordan – Mugen Honda 77 +1’08″099 6 1
7 6 Italia Jarno Trulli Jordan – Mugen Honda 76 + 1 giro 12
8 7 Regno Unito Eddie Irvine Jaguar – Cosworth 76 + 1 giro 10
9 10 Regno Unito Jenson Button Williams – BMW 76 + 1 giro 8
10 17 Finlandia Mika Salo Sauber – Petronas 76 + 1 giro 9
11 12 Austria Alexander Wurz Benetton – Supertec 76 + 1 giro 11
12 22 Canada Jacques Villeneuve BAR – Honda 75 + 2 giri 16
13 19 Paesi Bassi Jos Verstappen Arrows – Supertec 75 + 2 giri 20
14 23 Brasile Ricardo Zonta BAR – Honda 75 + 2 giri 18
15 20 Spagna Marc Gené Minardi – Fondmetal 74 + 3 giri 21
16 18 Spagna Pedro de la Rosa Arrows – Supertec 73 + 4 giri 15