Puntata pre vacanze di Beastly Days dedicata alla prima vittoria in carriera per Jenson Button. Un trionfo atteso sei lunghi anni dal pilota di Frome.
Il personaggio: Ci sono piloti che hanno una sola giornata bestiale nella carriera e poi il nulla. Ci sono piloti che invece trionfano in lungo in largo fin da subito. E poi c’è Jenson Button che ha avuto la “fortuna” di essere sia trionfatore sia pilota da giornata bestiale. Un pilota, Button, che era stato preso e quasi buttato in F1 a soli 20 anni, nel 2000, per sostituire Alex Zanardi dopo un difficile 1999. Col team di Sir Frank ci corre un anno, poi arriva l’offertona di Flavio Briatore che lo blinda per due stagioni. Nella prima delude, nella seconda fa un po meglio ma non basta. Briatore lo bolla come “paracarro” e lo spedisce alla Bar dove si ritrova e annulla praticamente il compagno ed ex azionista del team Jacques Villeneuve. Nel 2004 la Honda fornisce alla Bar un super motore e l’inglese va verso una delle sue stagioni migliori: chiude terzo dietro solo alla invincibili F2004 di Schumacher e Barrichello. Dopo un 2005 in calo, la Honda rileva definitivamente la Bar a partire dal 2006 e al posto di Sato (dirottato alla Super Aguri) il coequipier di Button diventa Rubens Barrichello. L’avvio di mondiale 2006 è positivo per Button (un terzo, un quarto posto ed una pole) ma poi si perde nel corso della stagione. Alla vigilia del Gran Premio ungherese, Button occupa la settima posizione in campionato lontano anni luce dai primi.La vigilia del Gran Premio ungherese del 2006 è carica di adrenalina. Schumacher viene da un fantastico filotto di tre vittorie mentre Alonso, dopo un avvio di campionato esaltante, pare più in difesa. In Ungheria il divario tra i due in classifica iridata è di 11 punti. Alonso e Schumacher si marcano alla grande. Forse fin troppo. Entrambi si presentano alle qualifiche con una penalità di due secondi sul miglior tempo da scontare ad ogni “Q” che partecipano. L’asturiano paga una stupida chiusura di traiettoria in pieno rettilineo ai danni di Doornbos colpevole, secondo Alonso, di averlo ostacolato nel giro durante le libere. Sempre durante le libere, Schumacher supera in regime di bandiere rosse due vetture e poi rientra ai box. Insomma, nervi a fior di ignifuga e due piloti che guidano con i piedi nonostante gli otto mondiali, all’epoca, in due. Ah, sapete cos’ha causato la red flag durante le libere? Button. Jenson infatti rimane piantato col suo motore Honda arrosto. Button si becca dieci posizioni di penalità e parte quattordicesimo dicendo, forse, addio ai sogni di gloria. Si, perchè quando ricapita di beccare i due duellanti al mondiali entrambi costretti partire nelle retrovie? Peccato che il pazzo meteo magiaro prepara una grossa sorpresa.