F1 | Piloti, tornano i campioni di umanità

Ma a questo si potrebbe facilmente rispondere facendo riferimento proprio alle stagioni dei trionfi di Senna, in cui la differenza raggiunta dalla McLaren rispetto agli avversari -eccezion fatta, forse, per il 1990- era abissale (4 Mondiali costruttori vinti di fila dalla McLaren, in più la stagione 1988 è stata segnata da 15 vittorie di Senna e Prost su 16 gare) e lo stesso Senna poteva permettersi il lusso, date le sue indubbie capacità, di rifilare addirittura 1 secondo pieno nel famoso “giro della vita”, ossia la pole position di Montecarlo nel 1988, nientemeno che al suo compagno di squadra Prost, che guidava la sua stessa monoposto ed è scattato in prima fila con lui. E poi, aldilà dei paragoni più o meno ingombranti, quello che rimane è indubbiamente il dato assoluto, che fa di Lewis Hamilton uno specialista del giro secco (tra l’altro non va certo dimenticato che la quantità e la variabilità dei circuiti attuale è notevolmente superiore a quella degli anni in cui correva il brasiliano, visto che la permanenza di alcuni di essi in calendario non supera le 2-3 stagioni), tanto che Alonso e Vettel (tanto per citare i piloti in attività) lo seguono a notevole distanza.

Di certo, però, non ci sono dubbi che l’emozione di Hamilton nel ricevere un dono così importante è stata ed è autentica e, forse, la ricerca di una possibile “finzione” data da una messa in scena che avrebbe coinvolto la famiglia del pilota brasiliano è colpa della eccessiva mediaticità che ha raggiunto la Formula 1 in questi anni, che impedisce ai protagonisti del Circus di esprimersi come vorrebbero (basti pensare proprio al dualismo Rosberg-Hamilton), per rispettare etichette forse troppo “politicamente corrette”. Quindi, ben vengano i gesti anche plateali ma comunque autentici da parte dei piloti e ben venga la loro voglia di avvicinarsi sempre di più ai loro tifosi e, se qualche volta stravolgono il cliché, a guadagnarne sarà certamente la Formula 1, quantomeno in termini di credibilità e popolarità.