La Mercedes con la doppietta di Montreal ha riconquistato la vetta del mondiale costruttori. All’interno del team non sono ancora soddisfatti. Pretattica o dubbi reali?
di Giulio Scaccia
Il GP del Canada ha restituito un Lewis Hamilton in grande spolvero, su una pista che lo ha visto sempre veloce e vincente e una Mercedes veloce e consistente, sia in prova che in gara. Certo è che la corsa di Vettel, rovinata in partenza, ha contributo ad agevolare la doppietta del team anglo tedesco, ma la sensazione diffusa è che Lewis Hamilton e la sua vettura ne avessero di più
Permane qualche dubbio sulla finestra di utilizzo delle gomme. La vettura 2017 sembra estremamamente sensibile e lo confermano le parole di Bottas dopo il secondo posto conquistato in Canada:
La nostra vettura è davvero sensibile. Trovare il giusto bilanciamento è complicato, ma se riusciamo a venirne a capo siamo davvero veloci. La difficoltà sta proprio nel trovare il giusto set-up. La Ferrari è davvero forte e in alcuni appuntamenti sono stati più rapidi di noi, ma la nostra squadra sta migliorando e piano piano stiamo riuscendo a ricucire il gap. Montreal ha dimostrato che siamo molto più forti in alcune aree rispetto all’inizio di stagione, perciò starà a noi lottare al massimo da qui a novembre.
A ribadire una linea tesa ad esaltare le doti della Ferrari ed a minimizzare i valori espressi dalla Mercedes fino ad ora è quella di Toto Wolff che insieme a Lauda ha sempre dichiarato una superiorità della casa di Maranello. L’idea di chi scrive è che ci sia stata e continua ad esserci una parte importante di pretattica, unita ad una poca abitudine ad avere avversari di livello.
I dubbi di Toto sono sempre riguardo al grip:
La vittoria in Canada è stata importante dopo la delusione di Monaco, ma non posso dire che i problemi sono risolti. In parte abbiamo capito come intervenire, abbiamo dati ulteriori, ora vedremo come andrà a Baku. Lewis aveva più grip, Valtteri lo ha progressivamente perso, senza motivi evidenti. Questo è un punto interrogativo che rimane e che dobbiamo risolvere.
Baku sarà un test per capire i reali equilibri. Il lungo rettilineo dovrebbe favorire le Frecce d’Argento ma a Maranello hanno dimostrato di avere un pilota e una vettura che possono dire la loro ovunque.