F1 | GP Canada 1991: Nigel Mansell saluta la vittoria

Nigel Mansell con un errore clamoroso a pochi km dall’arrivo regala la vittoria a Nelson Piquet. In Canada sarà l’ultima vittoria del tre volte campione del mondo.

Il GP del Canada del 1991 venne anticipato da un terremoto interno alla Ferrari che portò alla defenestrazione di Cesare Fiorio, reo di non aver favorito Prost l’anno prima nella sua rincorsa al titolo e di non aver intuito la scarsa competitività del modello 642. Al suo posto venne inserito Piero Ferrari come direttore sportivo e team principal e Claudio Lombardi come coadiuttore di Ferrari e direttore tecnico. Sicuramente influenzato da Prost ma anche dai scarsi risultati, l’ing Lombardi decise di stravolgere l’assetto di base della 642 e puntare decisamente al GP del Canada come punto di risalita di una stagione fino al quel momento fallimentare.

Sul versante inglese le Williams, progettare dal neo tecnico Adrian Newey, dopo qualche gara interlocutoria concluse con mesti ritiri, anche se fino al momento dello stop sempre in posizioni di vertece, puntavano al GP canadese per poter affermare di aver raggiunto, se non sorpassato, la rivale di sempre, la McLaren Honda, che poteva contare su una macchina decisamente buona che nelle mani di Ayrton Senna diventava una monoposto imbattibile.

Le prime prove sul bagnato sembra premiare Williams e Ferrari, infatti Patrese e Alesi riescno a strappare i migliori crono della giornata lasciando intravedere qualche timida speranza di successo per la gara. Ma siamo solo al venerdì; infatti al sabato Mansell impone subito un ritmo indiavolato alle prove e nelle qualifiche solo Patrese, in giornata di grazia, riesce a contenere il leone inglese.
In seconda fila gli eterni nemici Senna e Prost che, finalmente a proprio agio, non fa fatica a fare proclami di vittoria per la gara. Nel box del cavallino regna un certo ottimismo, gli stessi Ferrari e Lombardi si convincono di aver posto le basi per la guarigione del cavallino.

Allo scattare del verde Mansell brucia il poleman Patrese e si va posizionare in testa, mentre Prost evita accuratamente di entrare in contatto con Senna limitandosi a seguirlo in scia. La bontà della Ferarri sul circuito canadese porta il giovane Alesi ad anticipare il cambio gomme e a ributtarsi in pista poco distante da un redivivo Piquet, che con la Benetton sta ben figurando in zona punti. I tempi di Alesi fanno speare a un riconungimento con la Benetton in tempi brevi e, quando già si cominciava ad assaporare il profumo del sorpasso, prima Prost poi Alesi alzarono bandiera bianca per fermarsi mestamente a bordo pista con le loro rosse ammuttolite. Le McLaren si erano già fermate da diversi giri lasciando le Williams in testa a recitare un monologo franco inglese che non poteva che terminare col successo.

La fw14, la prima Williams dell’era Newey, era dotata di sospensioni attive e, per la prima volta del cambio elettroattuato in stile Ferrari ma, sebbene molto competitive, le macchine inglesi erano molto fragili: infatti anche in Canada Patrese dovette lasciare la seconda posizione a Stefano Modena con la Tyrrel, un talento italiano mai troppo valutato, e Mansell all’ultimo giro mentre gia salutava il pubblico lungo il circuito, saldamente in testa, rallentò talmente tanto al tornantino da far spegnere irrimediabilmente il motore e ritrovarsi invece che salutare il pubblico a salutare una vittoria gia in tasca.

L’irritazione nel team Williams era palpabile, l’imprudenza o forse sarebbe meglio dire la sbadataggine di Mansell aveva privato il team di una facile vittoria, ma soprattutto gli aveva negato la possibilità di entare di diritto nella corsa al titolo mondiale. Frank Williams e i suoi tecnici, per correre ai ripari, dichiararono un improbabile defaillance tecnica, ma al loro linguaggio non verbale si capiva chiaramente che stentavano a crederci anche loro.

Fu così che Newey perse la prima gara in favore di Piquet che, al volante della Benetton, vinse la sua ultima gara. Sicuro era ormai chiaro a tutto il circus che la Williams sta per diventare la macchina da battere.

La classifica finale del GP del Canada:

Pos No Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritirato Partenza Punti
1 20 Brasile Nelson Piquet                         Benetton – Ford                 69 1:38:51.490 8 10
2 4 Italia Stefano Modena Tyrrell – Honda 69 + 31.832 9 6
3 6 Italia Riccardo Patrese Williams – Renault 69 + 42.217 1 4
4 33 Italia Andrea De Cesaris Jordan – Ford 69 + 1:20.210 11 3
5 32 Belgio Bertrand Gachot Jordan – Ford 69 + 1:22.351 14 2
6 5 Regno Unito Nigel Mansell Williams – Renault 68 Problema elettrico 2 1
7 23 Italia Pierluigi Martini Minardi – Ferrari 68 + 1 giro 18
8 26 Francia Érik Comas Ligier – Lamborghini 68 + 1 giro 26
9 21 Italia Emanuele Pirro Scuderia Italia – Judd 68 + 1 giro 10
10 3 Giappone Satoru Nakajima Tyrrell – Honda 67 + 2 giri 12

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