F1 | Ronco a Pit Talk:“Bottas sta dimostrando il suo valore”

Ai nostri microfoni, in occasione della centesima puntata di Pit Talk, è intervenuto Renato Ronco, voce storica di “TMC” e del programma “Crono tempo di motori”. Ronco ci dice la sua sugli argomenti più caldi delle ultime settimane, come Alonso alla 500 miglia di Indianapolis, e le ottime prestazioni di Bottas alla Mercedes, e un suo ricordo Gilles Villeneuve.

di Giuseppe Gomes

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Fernando Alonso lascia la McLaren al GP di Monaco per correre la 500 miglia. Quante possibilità ha realmente di vincere?

RR: Alonso è un grandissimo pilota, in grado di adattarsi a questo tipo di competizioni. La 500 miglia poi è una gara affascinante oltremisura. Per quanto riguarda le sue possibilità, rendiamoci conto che ci sono stati tanti piloti in grado di adattarsi, vincendo sia ad Indianapolis sia in Formula 1, è pur vero che, Andretti a parte, i piloti di F1 che sono andati a vincere a Indianpolis sono stati solo Hill e Clarck ed in epoche non paragonabili a questa. Ad esempio Mansell ha avuto più difficoltà essendosi dovuto adattare ad un tipo di circuito e ad un tipo di gara così particolare. Alla 500 miglia la strategia è fondamentale, essendo in grado di tenere la tensione fino agli ultimi giri. Spero che riesca ad adattarsi ma penso sarà difficile che possa vincere. Indianapolis per Alonso, e per la Honda, è un palliativo alla disperazione delle ultime stagioni.

Quanto gli ordini di scuderia potranno influenzare il risultato del campionato?

RR: Secondo me è stata una circostanza legata alla gara singola. Il caso Bottas rivela una cosa importante, l’importanza di avere un “secondo” pilota che sia vincente o quantomeno competitivo. Per la classifica costruttori è importante che entrambi i piloti riescano a prendere punti. Le prestazioni di Bottas non mi sorprendono. Gli ultimi due anni aveva una vettura che non andava così bene. Io l’ho conosciuto da giovane, quando fece una gara di kart a Monaco. Già da li ebbi la sensazione che poteva diventare un pilota vincente, cosa che mi successe anche, ad esempio, con Alonso. Bottas sta dimostrando di essere un pilota di grande valore. Tornando agli ordini di scuderia, a me sembrava assurdo vietarli, come successo qualche anno fa. Gli ordini di scuderia ci sono dalla nascita della Formula 1

In questa settimana ricorre l’anniversario della morte di un pilota in grado di far appassionare i tifosi della Ferrari e non solo. Un suo ricordo sul pilota e sull’uomo Villeneuve?

RR: Per me è stato un grande dolore e lo rimane tuttora. Io ho avuto la possibilità di frequentare la sua casa a Monaco, vedendo Gilles con moglie e figli. Ho la fortuna di portare con me ricordi personali e bellissimi. Lui era un pilota molto riservato con la famiglia. In pochi potevano vederlo in un ambiente del genere, ed io ho avuto la fortuna di vedere un Villeneuve nascosto ai più.

Questo fine settimana ci sarà il GP di Spagna. Un suo pronostico? 

RR: Visto che a Barcellona nei test la Ferrari è andata bene, è lecito sperare per questo GP. La Mercedes però avrà lavorato per ritrovare la competitività smarrita in questo inizio di stagione. Questo è il bello di questa stagione, un campionato che ci da tanti spunti di riflessione. Attenzione a Bottas che ha rotto il tabù della vittoria. Ragazzoni diceva che, a chi vinceva la prima volta, si attiva una voglia smisurata di tornare a vincere gara dopo gara.

Questa nuova F1 le sembra più reale con un DRS meno invadente?

RR: Si sono d’accordo, il DRS è una forzatura. La Formula 1 dovrebbe essere una cosa riservata a pochi intimi, perché chi aspetta sorpassi o incidenti non merita di essere definito appassionato.