F1 | Red Bull, altra tegola: Renault non aggiorna la power unit

Dalla Renault han fatto sapere che la specifica della power unit prevista per il Canada non ha raggiunto una sufficiente affidabilità e sarà quindi posticipata. Red Bull, principale cliente dei francesi, si ritrova con una gatta da pelare in più.

di Francesco Svelto |

Se da un lato Red Bull avrebbe di che essere ottimista grazie al supporto ritrovato del genio di Adrian Newey in tema di aggiornamenti aerodinamici (ne abbiamo parlato in questo articolo: https://www.f1sport.it/2017/05/f1-red-bull-newey-non-e-la-prima-firma-della-rb13/), giungono notizie non altrettanto positive per quanto riguarda il fronte motori.

Renault ha infatti fatto sapere di non portare gli update previsti per il Canada – altro importante punto di snodo stagionale – a causa della mancanza di affidabilità. Ed è una brutta tegola sia per la Renault – intesa come team ufficiale – sia per i clienti del motorista francese, in particolare per Red Bull, il team oggettivamente con le possibilità tecniche maggiori per puntare a risultati di rilievo.

Renault ha iniziato la stagione certamente non sotto i riflettori, con prestazioni mai degne di nota su nessuna delle vetture equipaggiate. Addirittura in Spagna, sede del GP di appena quattro giorni fa, tra i motorizzati transalpini il solo a non essere stato doppiato – mancava poco – dal duo Hamilton-Vettel è stato Daniel Ricciardo, arrivato a podio anche con un pizzico di fortuna (da ricordare che l’altra Red Bull, quella di Verstappen, non ha neanche completato il primo giro a causa dell’incidente con Raikkonen al via).

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Si stima che il deficit di potenza di una power unit Renault rispetto ai top della categoria sia di circa 30 cavalli, con tale valore che può risultare piuttosto plausibile dato che, sempre in Spagna, si è notato addirittura il povero Sainz essere stato passato con relativa facilità sul rettilineo dalla Sauber di Pascal Werhlein, che monta la specifica della power unit Ferrari di Abu Dhabi 2016. Quindi no di certo un fulmine di guerra.

 

Da quando Red Bull ha cambiato la denominazione ufficiale delle proprie power unit ribattezzandole Tag-Heuer, le polemiche rivolte alla power unit sono nettamente placate. La scorsa stagione il prodotto fornito dai francesi è risultato un valido compromesso tra affidabilità e prestazioni, portando la Red Bull a conquistare due successi iridati in stagione. Per il 2017 era atteso un balzo in avanti che per ora, a quanto pare, continuerà a non vedersi. Ma a preoccupare c’è anche – e nuovamente – l’evidente separazione tecnica, politica e comunicativa che il team sta tornando ad avere con i propri motoristi.

Per gli austriaci c’è il rischio di rivivere un nuovo 2015, con una vettura troppo lontana dalla vetta per raggiungere risultati degni di nota. A Milton Keynes ci si affida sempre di più al genio di Newey per provare a risalire la china prima che sia già troppo tardi.

Francesco Svelto