F1 | Vettel, il “bottone magico” della Ferrari

Si aspettava con trepidazione il secondo appuntamento della stagione 2017, soprattutto dopo il “prologo” del gran premio d’Australia. All’Albert Park la rossa del 4 volte iridato aveva chiuso il sabato in seconda posizione, a pochi decimi dalla Mercedes di Hamilton, staccando notevolmente il compagno di squadra Kimi Raikkonen. In Cina il tedesco replica la grande prestazioni di due settimane fa in qualifica, dividendo, per la seconda volta consecutiva, le due frecce d’argento.

di Giuseppe Gomes

Dal 2014, la Formula 1, ha vissuto un periodo di dominio, quasi del tutto incontrastato, dei sabati di qualifica. Gara dopo gara, pista dopo pista, le due frecce d’argento se in gara sembravano lontane, in qualifica erano semplicemente inarrivabili. Risultati impressionanti: 56 pole su 59, con 39 prime file monopolizzate. Un dominio garantito non solo dalle capacità dei due piloti, ma anche di quello che ormai ai più è noto con il nome di “bottone magico”. Un sistema che permette, per poco più di un giro, di scaricare a terra tutta la potenza del motore termico ed elettrico Mercedes, garantendo prestazioni schiaccianti. Se a tutto ciò si aggiunge un telaio pressoché perfetto e due ottime guide il risultato è fatto, ed ecco che i risultati al sabato degli ultimi 3 anni non risultano poi così assurdi.

Con la stagione 2017 si è andati a rivoluzionare le vetture, proprio per permettere agli altri team di potersi, quantomeno, avvicinare alle due “astronavi” Mercedes, ed al termine della seconda qualifica della stagione arrivano conferme piacevoli, per i tifosi e per gli appassionati: finalmente abbiamo delle qualifiche emozionanti. Ok, forse è ancora troppo presto per cantare “vittoria”, sia per quanto riguarda le prestazioni della Ferrari che per lo spettacolo ritrovato, ma uno dei motivi per i quali aspettavamo il week end cinese era proprio questo, avere delle conferme dopo quello australiano. I tempi finali delle Q3, vedono si una Mercedes, quella di Hamilton, in cima alla lista, ma poco dietro abbiamo, anche questo per la seconda volta consecutiva, una rossa, quella di Sebastian Vettel.

A questo punto potremmo dire che, gran parte del merito, è da attribuirsi ad una ritrovata Ferrari. Certamente la macchina fa il suo (e non lo scopriamo certo oggi), ma per capire il vero valore aggiunto basta vedere che, a parità di auto, Seb vince con un secco 2-0 la sfida con il compagno di squadra Kimi Raikkonen. In Australia il distacco era certamente più pesante (circa 3 decimi), ma anche qui, come all’Albert Park, Vettel si è dimostrato per l’ennesima volta, un ottimo pilota da “sabato”. Il dato più interessante proviene dal confronto diretto con i distacchi della scorsa stagione. Prendiamo appunto come riferimento le qualifiche ed. 2016 dei gran premi di Australia e Cina. Nel primo la Mercedes inizio subito con una doppietta, piazzando le due W07 in cima alla lista dei tempi, con un vantaggio che si attestava intorno agli 8 decimi sulla prima delle “normali”, proprio la Ferrari di Vettel. In Cina, in Q3, arrivò la sola Mercedes di Rosberg, che agevolmente staccò il primo tempo, davanti alla Red Bull di Ricciardo, a mezzo secondo, seguito da Kimi Raikkonen, a 50 millesimi dall’australiano.

Distacchi abissali, che, in una Formula 1 avara di sorpassi, praticamente certificavano anche la vittoria della domenica. Mentre oggi le sensazioni sono diverse grazie ai risultati emersi dalle prime due sessioni di qualifiche della stagione, con questo distacco che si è quasi del tutto annullato. É evidente come, la Ferrari, abbia fatto notevoli progressi con il suo “bottone magico”, ma è altrettanto evidente che non sia ancora riuscita a raggiungere il livello di efficienza del sistema di Mercedes. Ed in questo distacco si infila il “bottone magico Vettel”, apparso in grandissima forma sia in Cina che in Australia, tornando ad essere quell’animale da qualifica che avevamo avuto modo di conoscere negli anni in Red Bull. Su entrambi i tracciati, il pilota di Heppenheim, è stato in grado di tirare fuori il meglio della sua “Gina” nei pochi km che contano in qualifica, mettendo in risalto il suo valore aggiunto. Non resta che aspettare il prosieguo della stagione, nella speranza di poter assistere ancora a qualifiche così emozionanti.