Fabiano Vandone è intervenuto martedi ai microfoni di Pit Talk per parlare dei test appena iniziati e in corso d’opera a Barcellona. Per l’esperto di tecnica piemontese la Ferrari ha iniziato in maniera positiva ma la Sauber è stata sorprendente per alcune soluzioni adottate.
Che idea ti sei fatto su i primi giorni di test, in cui la Ferrari sembra che convinca?
FV: Sicuramente è una Ferrari che sta andando bene, ha percorso molti km che è fondamentale per essere competitivi sulla lunga distanza. E’ importante fare più chilometri possibili in un range di test limitato visto che l’intero pacchetto è stato rivoluzionato, sia nella power unit che nel pacchetto aerodinamico. Sulla distanza la vettura sta dando ottimi risultati, il che indica che dal punto di vista dell’affidabilità la Ferrari parte meglio.
Anche la Mercedes ha macinato molti km, ma tra le due parti noti dei miglioramenti dal punto di vista prestazionale?
FV: Secondo me in questo momento nessuno sta cercando il tempo, e lo vediamo dai distacchi minimi tra le vetture. Tutti stanno facendo lavori diversi, magari sul rettilineo non si spinge al massimo come magari nel settore misto. E’ indispensabile fare dei test comparativi, soprattutto rispetto ai dati della scorsa stagione. La prestazione vera la vedremo nella seconda sessione dei test, quando si inizieranno a montare gomme morbide a ripetizione e a girare con i serbatoi scarichi.
Scendendo nel dettaglio, osservando la SF70-H, che impressione ti ha dato?
FV: Mi è sembrata una vettura molto elaborata e grossi rischi, nel senso che rispetto magari a Mercedes e McLaren, che hanno una linea molto più pulita, specialmente nella zona delle pance, sulla Ferrari abbiamo tre elementi verticali, uno in più rispetto alla passata stagione, con un turning vanes “squadrato” come concede il regolamento. Basti pensare che nel fare il render 3D della ho impiegato un giorno e mezzo solo per fare le pance. Quindi è estremamente complessa, hanno aggiunto una moltitudine di elementi in quella zona tale da poterli cambiare durante la stagione a seconda delle temperature e del carico aerodinamico richiesto dal tracciato. Gli ingegneri hanno svolto un lavoro talmente elaborato che sondando, anche solo di un centimetro, un singolo deflettore, si va a incidere notevolmente sul carico anteriore. È una monoposto che ha portato tante soluzioni nuove, ma mi sento di dire che ha ripreso anche dei concetti di vetture del passato, ci sono elementi ripresi dalle vetture del 2007/2008. Alla fine del turning vanes, in basso, c’è una piccola pinna che di fatto era un concetto aerodinamico di quegli anni. Sembrano aver portato molte novità, ma sembra anche che abbiano rispolverato dal cassetto delle soluzioni di 10 anni fa. Hanno recuperato elementi competitivi di 10 anni fa, che hanno fatto parte di vetture vincenti, bisogna vedere se con queste nuove monoposto, radicalmente diverse, si potranno ottenere gli stessi risultati.