F1 | L’ACI inaugura la nuova era del circuito di Monza

L’ACI nei giorni scorsi ha acquisito il 75% delle quote del circuito di Monza, lasciando il restante 25% all’Ac Milano. Ora la società con a capo Sticchi Damiani nominerà ben 3 dei 5 membri del Consiglio d’amministrazione.

Il futuro di Monza e del GP d’Italia di F1 è ufficialmente nelle mani dell’ ACI (Automobil Club d’Italia). La società guidata da Angelo Sticchi Damiani ha rilevato nei giorni scorsi il 75% delle quote dell’autodromo dalla Sias, lasciando il restante 25% all’automobile Club Milano. Inizialmente doveva essere la Regione Lombardia a rilevare una quota pari al 20%, poi per motivi tecnici non si è fatto più nulla.

Ora che l’ACI detiene la maggioranza delle quote del circuito brianzolo, avrà molto più potere nelle decisioni che riguardano l’autodromo di Monza. Il prossimo passo da parte dell”ACI è la nomina di 3 membri (su 5 ndr) del Consiglio d’Amministrazione, la quale stando ad indiscrezioni si terrà nelle prossime settimane.

Dunque inizia ufficialmente una nuova era per l’autodromo di Monza, fresco di rinnovo con la F1 per il triennio che va dal 2017 al 2019. L’operazione era già stata programmata dal Presidente di ACI Milano Ivan Capelli, ed ora finalmente si è concretizzato. Con l’ufficializzazione di questo ultimo atto si può finalmente affermare al 100% che il GP d’Italia è salvo.

Ricordiamo che la firma dell’accordo  di 3 anni tra Monza ed Ecclestone siglato l’anno scorso, è stato stabilito alla cifra di 68 milioni di dollari, da dividere in tre tranche annuali (22,22,24 milioni di dollari). Anche perchè onestamente bisogna dire che la F1 senza il GP d’Italia non potrebbe mai continuare ad esistere, e viceversa. Le 2 parti assieme hanno scritto pagine di storia di questo sport.

Inoltre si attende l’arrivo dei fondi stanziati dalla Regione Lombardia, e dai comuni di Milano e Valle Lambro per i lavori di ammodernamento del parco e del circuito di Monza. La somma è di circa 55 milioni di euro, di cui metà circa già destinati ad opere già iniziate negli anni scorsi e poi lasciate in stand-by.

Alberto Murador