F1 | Sospensioni: Ferrari, possibile protesta a Melbourne

Le sospensioni sono il campo di una battaglia che è ben lontana dalla sua conclusione. “Ferrari contro Mercedes e Red Bull” potrebbe sfociare in una protesta ufficiale addirittura a Melbourne, sede del primo appuntamento della stagione 2017.

di Francesco Svelto |

La diatriba in atto tra Ferrari – da un lato – e la coppia Mercedes-Red Bull – dall’altro – sul fronte sospensioni non più una novità. Lo scorso 7 febbraio si è avuta l’ultima, forse definitiva, novità sul tema, con Maranello che ha richiesto chiarimenti alla Federazione in merito ai sistemi usati dai principali competitor e quest’ultima che si è espressa in modo chiaro, dichiarando l’assoluta legalità dei tecnicismi usati dai tedeschi e dagli austriaci.

Ma da dove nasce tutto ciò? Al di la del fatto se la richiesta di chiarimenti possa essere stata una manovra politica oppure no per coprire alcune, eventuali, mancanze tecniche del nuovo progetto 668, sicuramente l’argomento su cui la FIA era tenuta a rispondere era se questi famigerati sistemi potessero controllare la rigidità e/o l’altezza da terra delle monoposto attualmente accreditate a giocarsi il titolo mondiale 2017. Sostenere che i vantaggi dell’utilizzo di un sistema simile sarebbero enormi risulterebbe quantomeno banale.

La Ferrari, a Ginevra, non era da sola a combattere. Il fronte capitanato da Maranello comprendeva altri tre team. Tutti insieme, però, non hanno raggiunto il numero minimo che avrebbe potuto innescare un cambiamento immediato delle regole, impedendo di fatto l’utilizzo del sistema a Mercedes e Red Bull. Sarebbe stata una rivoluzione, invece il tutto si è rivelato una sconfitta (ne abbiamo parlato qui: https://www.f1sport.it/2017/02/f1-ferrari-una-sconfitta-pre-mondiale-2017/).

Ma ora la battaglia potrebbe continuare e potrebbe trovare compimento addirittura a Melbourne con una protesta ufficiale da parte del fronte del “No!”. Da capire le conseguenze che potrebbero esserci  ma sarebbe un inizio di mondiale clamoroso. Tuttavia, se il sistema dovesse scendere, realmente, sull’asfalto dell’Albert Park, vedremmo delle monoposto a due velocità: le prime, dotate del “famigerato” sistema che farebbero facilmente il vuoto su tutte le altre.

Francesco Svelto