F1 | Monoposto 2017: palestre per culturisti

Mentre cadono i veli dalle prime monoposto 2017, una stagione che vedrà molti cambiamenti nelle vetture, continuano a tenere banco le considerazioni incentrate sulla differente preparazione che i piloti di F1 hanno dovuto affrontare in questo inverno. Dalle maggiori pressioni che verranno esercitate sul collo dei piloti alla forza che essi dovranno imprimere sul pedale del freno.

Di Alessandro Bucci

Ormai da diversi anni si è soliti criticare la relativa freschezza con cui i piloti F1 balzano fuori dalla monoposto dopo aver disputato la corsa. Parliamoci chiaro: pilotare una vettura come quella vista fino allo scorso anno è tutto fuorché facile e richiede tantissimi sforzi dal punto di vista psicologico, ma anche dal punto di vista fisico, costringendo i piloti a forme fisiche perfettamente calibrate.

Tuttavia, non possiamo certo paragonare l’impiego di forza muscolare richiesto nel guidare una monoposto come quelle degli anni ’80 rispetto a quelle moderne e dell’epoca così detta “ibrida”.

Molti di voi ricorderanno senz’altro un eroe del volante come Nigel Mansell sudato fradicio e tremolante sul podio in più di un’occasione, cosa praticamente mai successa negli ultimi vent’anni nella categoria regina.

La stagione 2017 F1 si candida tra quelle che verranno ricordate come ‘rivoluzionaria’ e/o che hanno visto cambiamenti significativi. Molte di queste novità riguarderanno proprio l’approccio di guida richiesto ai piloti, chiamati ad affrontare un inverno molto duro dal punto di vista della preparazione dopo un campionato lunghissimo come quello 2016.

Si stima che la maggior parte dei piloti si presenterà ai nastri di partenza con 4-5 kg in più rispetto alla passata stagione, forti di duri allenamenti fatti con pesi, zavorre, fitball e sessioni di crossfit più lunghe, traducibili in un numero di miglia maggiori da percorrere.

Un allenamento specifico ha riguardato il cuore, ma anche il collo e le spalle, elementi fortemente stressati in particolar modo durante lo svolgimento di un Gran Premio e che mai come quest’anno, da una quindicina d’anni a questa parte, saranno messi a dura prova.

Come raccontato recentemente dal giovane Carlos Sainz Jr, in forze alla Scuderia Toro Rosso dal 2015, la dimensione della palestra è occorsa principalmente per effettuare sollevamenti e mantenere i pesi con il collo, potendo così ottenere una simulazione della pressione esercitata dalla forza di gravità quando il pilota è in pista.

Negli ultimi mesi i protagonisti della massima serie hanno escogitato i propri personali “trucchi” per aumentare e migliorare la propria preparazione in vista già degli imminenti test a Barcellona. Nel caso del pilota spagnolo del team faentino, ad esempio, si è optato per sessioni in kart con un casco dotato di zavorra, come spiegato direttamente dal figlio d’arte:

Con la modifica che ho effettuato, il mio casco arriva a pesare da 1,5 a 2 chili in più, che equivalgono alle stesse forze gravitazionali a cui dovrò resistere in gara sulla mia monoposto

La stagione 2017 metterà a dura prova anche una componente fondamentale come i freni, i quali saranno sì utilizzati per un tempo minore, dal momento che le gomme più grandi e larghe genereranno più attrito, ma richiederanno una maggiore intensità, dato l’aumento delle velocità.

Brembo, azienda italiana che fornisce i freni a Mercedes, Ferrari, Red Bull, Sauber, Toro Rosso, Renault, Haas e Sauber, ha elencato alcuni punti importanti da tenere in considerazione sui nuovi impianti frenanti.

Se i grandi piloti si riconoscono anche dalle micidiali staccate che sono in grado di realizzare, le nuove regole andranno molto probabilmente a penalizzarli, dal momento che accorciandosi la frenata del 20%, molti sorpassi saranno sostanzialmente impossibili da realizzare.

Stando ai dati forniti dalla Brembo, per funzionare bene i freni dovranno raggiungere temperature medie tra i 300 e i 600 gradi, valori che salgono a 1300 nelle staccate più ardue. Ovviamente, se i dischi non riescono a smaltire il calore in eccesso, il loro consumo è più celere. In virtù di questo si è reso necessario infatti allargare lo spessore massimo dei dischi passando da 28 a 32 mm, oltre al praticare molti più fori, ben 1300.

Tornando ai piloti, è opportuno sottolineare che per ottenere una frenata efficace con le nuove vetture, la pressione che dovrà essere esercitata sul pedale del freno si aggirerà tra i 130 e i 170 kg, uno sforzo da vero culturista.