
Il 2017 sarà la stagione che vedrà l’arrivo di monoposto di Formula 1 che potremmo definire maggiorate. Come già abbiamo raccontato in questo post http://www.f1sport.it/2016/10/formula-1-misure-e-regolamenti-del-2017/ dal prossimo anno le monoposto subiranno delle modifiche in termini di aerodinamica e di dimensioni ma non saranno solo gli elementi esterni e visibili ad essere rivisti e maggiorati, anche alcuni componenti interni di fondamentale importanza saranno ridisegnati. Tra questi la frizione.
Anche il regolamento sportivo sarà ritoccato per la stagione 2017 e un punto cruciale, dal punto di vista della spettacolarizzazione di questo sport, sarà sicuramente quello relativo alle ripartenze dopo possibili neutralizzazioni della gara. Quest’anno, infatti, abbiamo assistito a molti restart lanciati dietro la safety-car, dal prossimo anno, in caso di gara bagnata, le eventuali ripartenze avverranno da fermo il tutto per aumentare lo spettacolo e per la felicità, quindi, degli spettatori. Ancora in dubbio, invece, se nel 2017 in condizioni d’asciutto, a seguito di un incidente ed esposizione delle bandiere rosse, la gara dovrà ripartire nuovamente dalla griglia con il semaforo o dietro la solita safety-car. Questo significherebbe che, specialmente sulle piste cittadine come Monaco, si potrebbero vedere più partenze dalla griglia nell’arco di un solo GP.
Tutto ciò comporterebbe uno stress meccanico molto elevato alla frizione che già oggi, quando gli viene richiesto un secondo giro di ricognizione, rischia molto spesso di surriscaldarsi. A soffrirne particolarmente nel 2015 erano proprio i Campioni del Mondo della Mercedes che spesso surriscaldavano la frizione (dopo un doppio giro di ricognizione) scattando in modo non impeccabile al via. Allo stato attuale delle cose, se questa modifica regolamentare fosse approvata, e francamente ce lo auguriamo, le frizioni attuali non reggerebbero a questi sforzi. Sarebbe necessario sicuramente un lavoro di riprogettazione e di un nuovo dimensionamento del componente per permettere a questo di sopportare le sollecitazioni severe e ripetute di più partenze da fermo.

Ricordiamo che le frizioni utilizzate attualmente oggi in F1 sono composte da dei sistemi multi piatto in carbonio (generalmente sette) di un diametro che non supera i 100mm e uno spessore di 4,5mm, il tutto contenuti in un cestello di titanio dal peso complessivo di circa 1 kg. Questo elemento, dalle dimensioni quindi piuttosto contenute, deve essere in grado di trasferire potenze ben superiori agli 800 CV, dall’albero motore alla scatola del cambio; una potenza elevatissima che nelle fasi di partenza da fermo, (sia dalla griglia che dopo pit stop), sottopongono la frizione ad uno stress elevatissimo. L’attrito generato infatti, provoca, oltre al consumo dei dischi, che cambiano quindi il famoso byte point, (leggi qui per saperne di più http://www.f1sport.it/2016/03/f1-la-stagione-2016-partenze-e-frizione/) un enorme innalzamento delle temperature interne che mette a rischio il suo corretto funzionamento. Per anni oltretutto, si è cercato di miniaturizzare sempre più la frizione per minimizzare ingombri e pesi, cosa che ovviamente creava delle criticità ancora maggiori. Oggi invece, non si cerca più di scendere sotto certe dimensioni poiché, a causa delle elevate potenze raggiunte, per evitare lo slittamento della frizione e la perdita quindi di potenza, occorre una massa ed una superficie di contatto tra i dischi che garantisca un serraggio adeguato,cosa impossibile da garantire se si tentasse di ridurre ulteriormente le dimensioni dei dischi della frizione.
Con le nuove regole che abbiamo descritto però, queste dimensioni potrebbero invece subire delle maggiorazioni. Regole, che ricordiamo, allo stato attuale delle cose non sono state ancora approvate e che se lo fossero, metterebbero in grave crisi i progettisti di telaio e motore, visto ormai anche lo stato d’avanzamento raggiunto dei progetti delle monoposto 2017. Modifiche che in questo momento sarebbero al quanto difficili da apportare alla vetture. Sarà quindi una corsa contro il tempo e una corsa verso la ricerca del giusto compromesso tra dimensioni e affidabilità garantendo allo stesso tempo minori ingombri ed elevate performance.