La F1 delle vittorie irripetibili

Domenica in Brasile abbiamo visto un GP a due volti. Prima imprigionato da un regolamento stupido e pericoloso poi avvincente ed emozionante nel momento in cui, nelle difficoltà atmosferiche, il talento dei piloti è uscito allo scoperto. Volgendo lo sguardo al passato condizioni simili, non imbrigliate da regole antispettacolo, hanno spesso regalato GP rimasti nella storia. Tra questi, Monaco 1996 e Spa 1998.

Con il titolo mondiale in ballo, le condizioni meteo al limite, una Ferrari in seconda fila, un giovane arrembante in cerca di gloria domenica c’erano tutti gli ingredienti giusti per assistere ad una gara gloriosa. Invece no.

Oggi la F1 è schiava delle sue regole, un controsenso. Per sicurezza si è deciso di posticipare il via di 10 min, cosa inutile, per provare ad evitare il diluvio. Così non è stato. Per sicurezza dicevamo, peccato che le monoposto una volta partita la gara stavano in pista con difficoltà in quanto la regola del parco chiuso impedisce di cambiare l’assetto in caso di pioggia. Parliamo di sicurezza, ci troviamo nella follia!

f1_interlagos

Ecco perché la gara non partiva, ecco perché è stata fermata anche dopo la ripartenza dovuta al crash di Raikkonen. Il regolamento ha cercato arginare la criticità di vetture che faticano a girare nella pioggia, vuoi per l’assetto, vuoi per la mostruosa coppia generata dalla parte elettrica delle power unit, vuoi per delle gomme che sembrano inadatte anche in configurazione Full Wet.

Questo ha portato ad una gara lunga tre ore, noiosissima almeno finchè non ci si è decisi a lasciar correre i piloti.

Una volta non era così;  pronti via si partiva. Senza SC e con l’assetto modificato in caso di pioggia. Queste gare erano lotterie, gare matte in cui i pronostici scomparivano ed al traguardo giungeva chi riusciva a rimanere in pista, non il più veloce magari il più fortunato.

Ne sanno qulcosa Olivier Panis, che con la sua Ligier trionfo nel GP di Monaco del 1996 o Damon Hill, tutt’altra razza di pilota, che sulla Jordan  a Spa centrò il successo davanti al compagno R.Scumacher. Era il 1998 e quel GP passò alla storia per il clamoroso contatto tra Coulthard e Schumacher oltre che per la super fagiolata al via. Altro che partenza dietro la SC!

spa_1998

La Ligier invece, lì al GP di Monaco ‘96, conquistò il suo unico successo mostrando che quando nelle gare “salta il banco” è possibile assistere ad avvenimenti incredibili in cui una piccola scuderia riesce a ricavarsi spazio tra i giganti del motorsport.

Questo manca alla F1 di oggi, la possibilità di adattarsi alle condizioni del tempo, e permettere ai piloti di combattere tra loro, manca imprevedibilità che non significa mancanza di sicurezza.  In nome della sicurezza domenica si è rovinata una corsa che se vogliamo ben vedere di sicuro non aveva proprio nulla a causa di come queste monoposto sono progettate.

Serve un passo indietro, ricordano il bello di quell’irripetibile F1 degli anni ‘90.