F1 | GP Brasile: la Ferrari annaspa tra difficoltà e rischi

Nella tempesta di San paolo del Brasile, la Ferrari non riesce a concretizzare la discreta qualifica del sabato. La macchina fatica con le gomme e risulta inguidabile. Tradisce Vettel ma soprattutto Raikkonen. Il tedesco recupererà fino al 5° posto, il finlandese finirà la corsa a muro.

Le aspettative c’erano. Raikkonen aveva brillato in qualifica portando la rossa in terza piazza, Vettel quinto poteva puntare ad una gara all’attacco in condizioni difficili. Al via dietro la SC, ritardato di 10 minuti per le avverse condizioni atmosferiche ( del tutto inutilmente … ),  Raikkonen si fa infilare da Verstappen senza opporre la dovuta resistenza, appare sorpreso o peggio arrendevole.

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La pioggia è insistente, Vettel si gira per acquaplanning  all’ 11° giro e si ritrova nelle retrovie. La Ferrari tenta una mossa disperata, al rientro come le Renault prova la intermedie. E’ lo scacco matto che prova chi non ha nulla da perdere … ma nel frattempo Raikkonen via radio lamenta le difficili condizioni atmosferiche. Lasciamo perdere …

Alcune parti della pista nonostante la pioggia, grazie al passaggio delle monoposto, sono meno inondate d’acqua e giustificano l’impiego di un’intermedia. In altre zone rivoli d’acqua sono vere e proprie trappole che nemmeno le full wet sono in grado di “guadare”.

E’cio che accade a Raikkonen sul rettifilo. Il finlandese perde la vettura in accelerazione a causa di una pozza a margine della carreggiata. Sono attimi di paura, si innesca un incidente potenzialmente pericolosissimo. La Ferrari sbanda e sbatte senza controllo sul muretto esterno e interno della pista, si gira e viene sfiorata da tutti, in particolare da Ocon fortunato e bravissimo a non centrarla. Sarebbe stato un incidente gravissimo, per fortuna costa a Raikkonen soltanto il ritiro.

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L’incidente causa la Bandiera rossa, tutti fermi.

Sia Vettel che Raikkonen hanno subìto i limiti di una monoposto difficile da controllare, impossibile da portare al limite, incapace di portare in temperatura le gomme. Alla ripartenza vera del GP, avvenuta dopo una seconda sospensione causata dalla pioggia, si è assistito ad una gara straordinaria.

Come non parlare di Verstappen, qui autore di una prestazione da cineteca. Solo pochi giorni prima il grande capo di Red Bull in prospettiva l’aveva paragonato a Senna. Una battuta … ma da ieri forse questa affermazione la si può prendere un po’ più sul serio.

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Vettel, lamentandosi al solito, è comunque riuscito a fare una buona gara. Dal fondo dello schieramento in cui si era ritrovato è riuscito a rimontare fino al quinto posto. Dato il mezzo a disposizione il tedesco ha mostrato di saper guidare, una gara d’orgoglio con quelli vinti (su Alonso) e persi (su Verstappen), ma almeno una gara viva che resta però una goccia nel mare di una stagione terrificante.

La SF-16H durante l’anno ha dimostrato di patire il caldo, ieri di soffrire il freddo. E’ una monoposto teoricamente avveniristica ma che calata in pista non ha mai saputo adattarsi alle condizioni climatiche. Eccolo il cruccio di questa stagione.

Vettel, bravo a rimediare una buona gara in condizioni pessime resta però a volte un caso. Troppe parole  inutili ad ogni duello, la Ferrari dovrebbe farglielo notate, ma forse questa Ferrari è troppo debole per richiamarlo all’ordine.