F1 | GP Brasile 1991: quando Ayrton Senna creò la sua leggenda

lurlo-di-senna-gran-premio-del-brasile-1991La gara di Senna da cavalcata trionfale si stava trasformando in una corsa ad ostacoli: da qualche giro il cambio aveva cominciato a non inserire bene le marce, ma la classe del brasiliano era tale che nessuno pareva accorgersene. Neppure Mansell che invece di insidiare il brasiliano, inaspettatamente, decise di aspettare il momento più propizio per attaccarlo.

In testa lo sforzo del brasiliano fu sovraumano e nemmeno la scomparsa della sagoma della Williams di Mansell dagli specchietti, ritirato col cambio rotto, potè dargli sollievo poiché anche la sua trasmissione cominciò ad abbandonarlo lasciandolo progressivamente con la sesta marcia.

La classe e l’abnegazione del pilota riuscirono ad ovviare all’inconveniente. Senna emulo di Clark quando in Olanda col motore in crisi con la lubrificazione decise di schiacciare la frizione in discesa per consumare meno olio possibilie, anche Senna sfruttò lo stacco della frizione per recuperare coppia dal suo 12 cilindri e per non dare l’impressione al suo inseguitore, Patrese, di poter essere attaccabile.

senna_gpbrasile1991_bisGli ultimi giri consegnarono Senna alla leggenda. Patrese, invitato dai box a non forzare eccessivamente il suo cambio, parve accontentarsi del secondo posto e all’ingresso dell’ultima cuva, la famosa archibancadas un urlo liberatorio partì dall’abitacolo della McLaren: il gran premio del Brasile era finalmente suo.

Stanco e spossato il campione venne estratto dalla sua McLaren e sul podio, vinto dalla fatica, mal riusciva a sollevare il trofeo. L’abbraccio di Fangio sancirono la grandezza del campione brasiliano, che nelle interviste post gara raccontando le ultime fasi della sua gara sembrò quasi il cantore di se stesso.

In quel gran premio del Brasile Senna incoronò la sua leggenda dimostrando che la Formula 1 non poteva fare a meno di lui e della sua classe. Questo almeno fino al 1994.

La classifica finale del Gran Premio:

Pos No Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritirato Partenza Punti
1 1 Brasile Ayrton Senna McLaren – Honda 71 1:38:28.128 1 10
2 6 Italia Riccardo Patrese Williams – Renault 71 + 2.991 2 6
3 2 Austria Gerhard Berger McLaren – Honda 71 + 5.416 4 4
4 27 Francia Alain Prost Ferrari 71 + 18.369 6 3
5 20 Brasile Nelson Piquet Benetton – Ford 71 + 21.960 7 2
6 28 Francia Jean Alesi Ferrari 71 + 23.641 5 1
7 19 Brasile Roberto Moreno Benetton – Ford 70 + 1 giro 14
8 24 Italia Gianni Morbidelli Minardi – Ferrari 69 + 2 giri 21
9 11 Finlandia Mika Häkkinen Lotus – Judd 68 + 3 giri 22
10 25 Belgio Thierry Boutsen Ligier – Lamborghini 68 + 3 giri 18
11 21 Italia Emanuele Pirro Scuderia Italia – Judd 68 + 3 giri 12
12 7 Regno Unito Martin Brundle Brabham – Yamaha 67 + 4 giri 26
13 32 Belgio Bertrand Gachot Jordan – Ford 63 Alimentazione 10
Ritirato 5 Regno Unito Nigel Mansell Williams – Renault 59 Cambio 3
Ritirato 26 Francia Érik Comas Ligier – Lamborghini 50 Motore 23
Ritirato 23 Italia Pierluigi Martini Minardi – Ferrari 47 Testacoda 20
Ritirato 8 Regno Unito Mark Blundell Brabham – Yamaha 34 Motore 25
Ritirato 29 Francia Éric Bernard Larrousse – Ford 33 Radiatore 11
Ritirato 22 Finlandia Jyrki Järvilehto Scuderia Italia – Judd 22 Problema elettrico 19
Ritirato 33 Italia Andrea De Cesaris Jordan – Ford 20 Motore 13
Ritirato 4 Italia Stefano Modena Tyrrell – Honda 19 Cambio 9
Ritirato 16 Italia Ivan Capelli Leyton House – Ilmor 16 Trasmissione 15
Ritirato 3 Giappone Satoru Nakajima Tyrrell – Honda 12 Testacoda 16
Ritirato 15 Brasile Maurício Gugelmin Leyton House – Ilmor 9 Problema fisico 8
Ritirato 17 Italia Gabriele Tarquini AGS – Ford 0 Sospensione 24
Ritirato 30 Giappone Aguri Suzuki Larrousse – Ford 0 Pompa della benzina 17