Per Jenson Button, il prossimo GP sarà l’ultimo, molto probabilmente.
Oggi si è tenuta la consueta conferenza stampa del giovedì, e gli argomenti principali sono stati due: la contesa finale tra Hamilton e Rosberg, e il ritiro di Felipe Massa e Jenson Button. Del ritiro del pilota brasiliano sappiamo praticamente tutto, di quello del pilota inglese meno. E’ stato lo stesso Button, proprio oggi, a chiarire gli aspetti della sua decisione.
Button ha detto che allo stato attuale delle cose, questo sarà il suo ultimo GP. Non è intenzionato a correre in F1, almeno nel prossimo futuro, ma si è lasciato una possibilità di ripensarci. Il campione del mondo 2009 ha infatti un’opzione per tornare dietro al volante di una McLaren nel 2018, se lui e la McLaren volessero – e se uno dei due sedili si liberasse, ovviamente. Il suo 2017 quindi si prefigura come un anno sabbatico, in cui rivestirà il ruolo di terzo pilota e uomo immagine per la scuderia di Woking. Stando alle due dichiarazioni, però, è difficile che possa tornare a correre in F1 fra due anni.
Button ha poi ripercorso i passaggi salienti della sua carriera, dal debutto sui kart a 8 anni all’approdo in F1 con la Williams, fino agli anni con la McLaren, senza scordare il titolo 2009 vinto con la velocissima e privata Brawn GP, “qualcosa da raccontare ai nipotini”. Si dice orgoglioso di aver corso con i due team che più ha amato, e spera di aver lasciato un segno in questo sport.
A questo auspicio possiamo rispondere noi: sì, Jenson Button ha lasciato un segno in F1. Partito con la reputazione di “paracarro” – parole di Briatore – ha saputo scacciare le critiche nel 2009, e successivamente con le belle prestazioni alla McLaren, su tutte la vittoria leggendaria a Montreal 2011, una corsa durata oltre 4 ore e funestata dalla pioggia. Grazie alla sua astuzia e intelligenza nel saper leggere le fasi di gara, ha saputo rimontare dalle retrovie per poi prendersi il primo posto ai danni di Vettel negli ultimi giri. Jenson Button ha saputo tenere testa a piloti come Hamilton e Button, ed è sempre spiccato nel paddock per il suo “savoir-faire”. E’ un vero peccato che abbia deciso di lasciare la F1 nel 2017, e chi scrive si augura che possa tornare a correre in futuro. Nella F1 di oggi i gentiluomini sono merce rara.