F1 | GP USA: Red Bull sempre più seconda forza

Discorso diverso invece per il compagno di team Max Verstappen, con l’olandese costretto al ritiro nel corso del 30° giro per un presunto problema al cambio nella sua monoposto, mentre occupava la quarta posizione. Dopo una partenza che lo ha fatto retrocedere in quinta posizione, Verstappen dopo il primo pit ha sorpassato la Ferrari di Raikkonen, recuperando così la sua quarta posizione della griglia.

Ma nel corso del 30° giro la sua monoposto si è ammutolita in uscita dal tornanti che porta al lungo rettilineo opposto a quello del traguardo, costringendo l’olandese a ritirarsi dalla corsa. Ad ogni modo Verstappen prima di parcheggiare la sua RB12, ha percorso diverse centinaia di metri del circuito ad andatura lenta, costringendo la direzione gara a chiamare l’ingresso della VSC.

p-20161023-00824_hires-jpeg-24bit-rgb ” Essendo fuori dalla traiettoria, pensavo non ci fossero problemi. Mi sarei potuto fermare prima ma il team mi ha chiesto di continuare, avvisandomi che c’erano grossi problemi. Poi mi hanno detto di fermarmi in quel punto, a quel punto la vettura si è bloccata, perché il tasto della folle non ha funzionato. Per questo motivo i commissari di pista sono stati costretti a chiamare la VSC. ” Ha affermato Verstappen.

Poi Verstappen ha voluto parlare del suo secondo pit-stop, con l’olandese che è rientrato ai box convinto che dal muretto box glielo avessero comunicato, ma in realtà c’è stato un miss-understanding da parte del giovane Max.

Ad ogni modo, nonostante lo zero di Verstappen, la Red Bull è sempre più vicina a conquistare matematicamente la seconda posizione nel mondiale costruttori ai danni della Ferrari, grazie anche al podio di Ricciardo. Ora in classifica la squadra di Milton Keynes ha ben 53 lunghezze di vantaggio rispetto alla scuderia di Maranello. E salvo stravolgimenti nelle prossime tre prove, difficilmente la Ferrari riuscirà a recuperare lo svantaggio ai danni dei “bibitari”. Prossimo appuntamento tra meno di una settimana in Messico.

Alberto Murador