F1 | GP USA: Ferrari…na ,Vettel solo quarto e Raikkonen out

Negli USA la Rossa in gara si comporta meglio che in qualifica. Resta una prestazione nel complesso scialba che conferma la mancanza di continuità della vettura e della sua interpretazione da parte della squadra. Efficace a tratti nel week end, discontinua tra un tracciato e l’altro. Mancano tre gare alla fine, menomale.

La Ferrari che ha corso a Austin a sprazzi è stata interessante, decisamente più efficace che in qualifica non riesce però rendere in modo omogeneo nei diversi stint. Al via tutto sfila via regolare, finalmente non ci sono contatti  e l’adrenalina è data da un deciso ma leale confronto tra Vettel e Verstappen , partito ancora una volta male.

Come già detto da noi in settimana trovare stimoli e motivazioni per queste gare finali non è semplice. La Ferrari sa di non poter competere per la vittoria, a parte accadimenti eccezionali, e la mancanza di un successo non può che demoralizzare un ambiente che non fa altro che trascinarsi nel fine stagione.

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I piloti combattono con ciò che hanno a disposizione e comunque si dannano l’anima. Vettel da Austin ha portato a casa un 4 posto che senza il ritiro di Raikkonen poteva aiutare nel ridurre il gap con la Red Bull giunta al traguardo priva della monoposto di Verstappen.

Di Raikkonen non si può che ancora una volta esaltarne la prestazione. Oramai è costantemente davanti a Vettel sia in qualifica che in gara. Se Vettel probabilmente non sta attraversando un momento d’oro di certo Raikkonen si sta esprimendo al livelli altissimi, come non sapeva più fare da anni.

Lo si è visto anche dall’atteggiamento del finlandese negli istanti successivi al suo ritiro. Imbestialito, a suo modo ovviamente, infastidito  dalla camera e da chiunque gli si avvicinasse sembrava un leone privato della lotta. Nonostante tutto un dato positivo.

Il suo ritiro, causato da un problema ad dado di fissaggio della posteriore destra, è stato uno sfortunato episodio che nell’arco di una stagione può capitare e non cancella la sua ottima prestazione.

Piuttosto è stato grave a nostro modo di vedere la cosa l’ordine dato al pilota di far scorrere la vettura in retromarcia verso la corsia box. Si c’èra lo spazio ma la manovra è stata di una pericolosità assoluta. Ma cosa volevano fare nel box Ferrari? Tutto è documentato in un team radio che proponiamo di seguito (prelevato dalla pagina Facebook Formula 1 – Il Pilota Nostalgico):

Ora dire che la Ferrari non va è inutile ed è sotto gli occhi di tutti. Questa stagione sta finendo e le risorse sono certamente volte alla prossima stagione. Il punto è che questa squadra non deve subire la pressione che ha e si crea, deve cercare di restare unita, soprattutto al suo interno.

Eccola la missione di Arrivabene, importante quanto vincere il mondiale, saper gestire una bomba ad orologeria il cui timer da tempo è già scattato.  Anche lui dato tra i possibili capri espiatori di una stagione andata oltre le più funeste previsioni deve riuscire a coordinare un ambiente in evidente confusione. Ristravolgere la squadra non servirà, in Formula 1 servono la continuità e la compattezza interna. Mercedes docet ed  In Ferrari il “vetrice della piramide” dovrà consideralo per bene.