Yuji Ide – è senza ombra di dubbio il pilota che più ha deluso il Paese del Sol Levante. Originario di Saitama, capoluogo dell’omonima prefettura, Ide ha alle spalle partecipazioni a diverse categorie, come la Formula 3 giapponese, il Super GT e la Formula Nippon, dove si classificò secondo nel campionato 2005. L’esordio in F1 avviene con il lancio della neonata scuderia Super Aguri nel 2006, affiancando l’esperto Takuma Satō. Decisamente da dimenticare l’avvio di Ide che fatica a tenere in pista la SA05, costretto al ritiro nelle prime due gare stagionali, concludendo in ultima posizione il GP d’Australia. A Imola succede il fattaccio, con Yugi che, al primo giro, causa il cappottamento della Midland di Albers. Un episodio che spinge i commissari di gara a infliggergli una reprimenda, ma che in realtà costerà caro al pilota di Saitama, dal momento che non solo verrà sostituito con Franck Montagny, ma gli verrà anche ritirata la super licenza dalla FIA, spaventata dal suo difficile adattamento alla massima serie.
Kazuki Nakajima – è il figlio di Satoru, ex pilota Lotus degli anni ’80. Nato ad Aichi, prefettura situata nella Regione del Chūbu, il fratello di Daisuke si impone nella Formula Toyota, conquistando il titolo nel 2003. Giudicato miglior esordiente nella stagione 2007 di GP2, nel novembre 2006 Kazuki era già stato annunciato come test driver Williams, facendo il suo esordio in F1 nel conclusivo Gran Premio del Brasile del 2007. Il debutto non è dei più brillanti, Nakajima causa un brutto incidente ai box, entrando malamente nella piazzolla di sosta. Disputerà altre due stagioni con il team di Grove nei panni di pilota titolare, ma non andrà mai oltre il sesto posto.
Sakon Yamamoto – è un altro pilota proveniente dalla prefettura di Aichi, essendo originario di Toyohashi. Entra nel circus della Formula 1 in occasione del Gran Premio di Giappone 2005, firmato da Eddie Jordan come terzo pilota. Esordisce l’anno successivo al volante della Super Aguri a partire dal GP di Germania rimpiazzando Franck Montagny.
Nel 2007 il passaggio alla Midland (poi divenuta Spyker) in veste di test driver, promosso a pilota titolare a partire dal Gran Premio d’Ungheria in sostituzione di Christijan Albers, licenziato a Silverstone. I due anni successivi vedono Yamamoto test driver per la scuderia Renault, con la partecipazione al campionato di GP2 nel 2008 con il team Art Grand Prix. Sakon chiude ufficialmente l’avventura in Formula 1 nel 2010, al volante dell’HRT, chiamato a sostituire Bruno Senna e Karun Chandhok in alcune gare del Campionato. A Monza il pilota giapponese investe un meccanico durante la sosta ai box, causandogli un trauma cranico e la frattura di una costola. La stagione successiva Yamamoto è pilota di riserva per la Virgin, ma a Montrèal finisce tutto.
Kamui Kobayashi – nato ad Amagasaki, città della prefettura di Hyōgo, è l’ultimo pilota nipponico ad essersi iscritto al Mondiale di F1, nonché il driver più rappresentativo del Giappone in seguito al ritiro dalla massime serie del connazionale Takuma Satō. I primi successi per Kamui arrivano nel 2005, con la vittoria iridata nella Formula Renault, rispettivamente nella categoria italiana e in quella europea. Due anni dopo entra a far parte della famiglia Toyota, nei panni di terza guida. L’esordio nella massima serie per Kobayashi avviene al termine della stagione 2009, ad Interlagos, chiamato a sostituire l’infortunato Timo Glock, vittima di un incidente nelle qualifiche del GP del Giappone.
Il pilota di Amagasaki dimostra subito un eccellente adattamento alla TF109, sbalordendo gli addetti ai lavori nella successiva gara di Abu Dhabi, dove giunge sesto sotto alla bandiera a scacchi, potendo vantare un bel duello in pista con il Campione del Mondo Jenson Button. Nel 2010 il passaggio in BMW Sauber, dove Kobayashi mette in mostra le sue abilità chiudendo il Mondiale con 32 punti nel carniere. Due anni dopo la miglior stagione al volante della Sauber C31, con il primo ed unico podio in carriera conquistato nel Gran Premio di casa, a Suzuka, dinanzi ad una folla in delirio. Escluso dalla massima serie per la stagione 2013, Kamui cerca di farvi ritorno aiutato dal crowdfunding, ma dovrà attendere il 2014 per salire a bordo di una scarsamente competitiva Caterham, con la quale disputa 16 delle 19 gare in calendario, senza mai raccogliere punti.
Kobayashi attualmente è impegnato come pilota e collaudatore di prototipi Le Mans nel FIA World Endurance Championship per Toyota Motorsport. Nella seconda metà della stagione si è posizionato secondo alla 24 ore di Le Mans (Categoria LMP1) con la Toyota TS040 Hybrid insieme ai compagni di squadra Stéphane Sarrazin e Mike Conway.