E fu così che, guardandosi intorno, notò le prestazioni del tedesco nel campionato Sportprototipi e decise di metterlo sotto contratto. E il tedesco, già sicurissimo di quello che faceva, non tradì e stupì il mondo in quella che viene considerata l’università della Formula 1. Di più, le qualifiche sono bagnate, ragione per cui quella che sarà la sua impresa si rivelerà ancora più preziosa. Un settimo posto che gli consentirà di mettersi dietro il 3 volte iridato Nelson Piquet e che sarà l’inizio di una carriera fulminante, che prenderà il via proprio da Spa, con il clamoroso successo dell’anno successivo. Il mondo si interessa subito di lui e Flavio Briatore è il più lesto a sfruttare l’occasione. Il geometra di Verzuolo lo vuole subito per il rilancio della Benetton e spingerà affinché Schumacher corra con i nuovi colori già a Monza. Ci saranno giorni di fitte trattative e riunioni per la stesura delle clausole contrattuali e alla fine il risultato arriva. Briatore gli mette a disposizione un team che sarà quello con cui conquisterà i suoi grandi trionfi, composto da Ross Brawn, Rory Byrne e Nigel Stepney e il resto è storia.
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Ma torniamo a quella gara e alla 191, monoposto apparentemente semplice progettata da Gary Anderson che si rivelerà la sorpresa del 1991. Ebbene, Schumacher percorrerà pochi metri di quella gara, ritirandosi per la rottura della frizione. Ma la scuderia irlandese non smette certo di stupire, perché anche Andrea De Cesaris compie una gara maiuscola, sottolineata dal sorpasso su Piquet e da un secondo posto assolutamente clamoroso, con cui si stava mettendo dietro entrambe le Williams e la McLaren di Berger. Nelle ultime tornate, De Cesaris è addirittura riuscito a insidiare la leadership di Senna (favorita dal ritiro di Alesi), ma quando mancano 3 giri il suo motore si rompe e gli fa sfumare il sogno di una possibile vittoria.
Michael Schumacher, quindi, in questa gara ha scritto la prima fondamentale pagina di quella che sarà la sua grandissima storia, nella quale entra subito da protagonista assoluto, una prerogativa che ha sempre contraddistinto il più grande campione nella storia di questo sport.