F1 | Henry Morrogh: “Stewart, Rindt e Moss i più veloci”

HM e alesiC’è una tua foto con Jean Alesi, tanto amato dai ferraristi…

Jean l’ho conosciuto a Vallelunga quando iniziava a correre in Formula 3000 con Eddie Jordan. Era un ragazzino nascosto in fondo al Motor Home ed era timidissimo. Era una bravissima persona. Jordan era un irlandese come me, simpatico, un amico. E’ raro trovare persone simpatiche nell’ambiente. Sono tutti affaristi. Lui era una di quelle eccezioni (Henry ride). Alesi era un ottimo pilota. La fortuna gioca un ruolo. Lui non ne aveva. Se ti manca quella, in gara non fai nulla.

Alesi pilota francese. Henry Morrogh ha fatto la scuola piloti anche in Francia ?

Nel 1963 in Francia abbiamo avviato tutti i piloti. Non c’era una scuola. C’era il deserto, né piloti né auto. Ho avviato la scuola a Magny Cours. Da lì sono usciti tutti i campioni francesi. L’unica strada per i piloti per arrivare in Formula 1 era quella. Eravamo sponsorizzati dalla Shell (in seguito arriverà la ELF). Il miglior allievo dell’anno era sponsorizzato per tutto il campionato francese di Formula 3 e spinto fino alla Formula 1. Fino a Prost i piloti migliori sono usciti dalla scuola che ho avviato. Ho avuto Francoise Cevert: Cevert era bravissimo come persona e come pilota. Un altro a cui è mancata la fortuna.

Il pilota più simpatico della Formula 1 ?

Nelson Piquet, senza dubbio. Passavo parecchio tempo con lui quando faceva la Formula 3. Era da solo, aveva voglia di chiacchierare, cercava qualcuno che gli facesse compagnia. Nel suo paese se lo erano quasi scordato. Ma vinceva. Incontrai Nelson in Ungheria dopo il primo Gran Premio svoltosi lì. Gli dissi: “Ti ho conosciuto che non eri ancora sposato!” Lui rispose: “Io sono sempre stato sposato”. Non esistono piloti con l’allegria di Nelson. Un personaggio fantastico. Anche John Cooper era un tipo che tirava fuori barzellette dalla mattina alla sera. Faceva impazzire tutti, più di Hill. Era un tipo meraviglioso. Lui ha iniziato con la piccola Cooper 500 con il motore della Norton. John Cooper era allegro. Barzellette, storie. Ho avuto il privilegio di vivere questi tempi.

Un ricordo di Elio de Angelis..

Elio è venuto da me che era un ragazzino viziatissimo, abituato a fare quello che voleva. Gli ho fatto capire che doveva fare quello che dicevo io. L’ho fatto arrabbiare. Ho avuto il privilegio di incontrare Elio pochi mesi prima che morisse. Eravamo a Monza. Lui stava con il padre e il padre ha chiesto ad un fotografo di fare una foto con il figlio, perché non capitava mai che venisse fotografato con il figlio durante i Gran Premi. Quando Elio è morto la foto che girava sui giornali era con me ed il padre. Elio quel giorno mi ringraziò: ero stato severo con lui, ma si era reso conto che quello che gli avevo insegnato era stato utile. Mi ha fatto piacere. E’ stato l’ultimo incontro con lui. Una brava persona. Non è stato fortunato. Lui era veramente bravo, più bravo di me. Con il papà di Elio avevo un ottimo rapporto. Come del resto con Ed Cheever e il padre dei Fabi. Il vecchio Cheever mi ha dato una grande mano per la scuola.

Parliamo di qualche altro allievo della tua scuola…

Sono affezionato a Jean Pierre Jassaud mio allievo in Francia, nel 1963; ad Elio ed ai fratelli Fabi. Corrado andava meglio di Teo, ha avuto la sfortuna che prima ha dovuto fare il servizio militare e poi è morto il padre e si è dovuto dedicare all’attività di famiglia. Aveva una carriera assicurata. Nicola Larini è stato uno dei migliori della scuola. Un top come collaudatore. Alessandro Nannini era un eccellente pilota. Una brava persona. Quando Alessandro è arrivato da me guidava da rallysta. Dopo una bella fatica, Alessandro andava davvero molto forte.