Alla vigilia del Gran Premio del Belgio la Ferrari rinunica alle PU evolute e punta tutto sul GP d’Italia.
di Giulio Scaccia
La Ferrari forse ha in serbo una sorpresa, i tifosi e i piloti lo sperano. Sono stati spediti a SPA i nuovi motori 061/1.
Nel GP del Belgio la squadra di Maranello avrebbe dovuto spendere gli ultimi tre gettoni di sviluppo sul sei cilindri turbo, nello specifico nella parte endotermica, dove è in piena evoluzione nell’area della camera di combustione. Parte delicata ed importante, che consente margini di miglioramento ma che ha poi ripercussioni sull’affidabilità.
In Ferrari si vocifera che questa ultima evoluzione consentirà di fare un salto di qualità e superare il motore Mercedes (!). Rimane però il tema della affidabilità. E rimane, a detta di chi scrive, da sviluppare tutta la parte non endotermica del motore, che sembra essere molto inferiore a quella di Stoccarda. Comunque a Maranello sembrano essere fiduciosi e occorre dare loro credito.
In Ferrari tengono presente che Sebastian Vettel è o al quarto motore dei cinque concessi dalla FIA nella stagione 2016 e Kimi Raikkonen prosegue con il terzo, non è da escludere che il propulsore evoluto venga portato in pista la settimana successiva a Monza. Inoltre le attuali PU montate sulle SF16-H hanno percorso solo tre GP, quindi dovrebbero avere almeno la vita di un altro paio di Gran Premi. Nello specifico il propulsore ultimo è stato introdotto in Austria ed è stato impiegato anche a Silverstone e Hockenheim.
Questo ritardo consentirebbe di completare altri test di durata sulle unità che stanno girando al banco dinamico.
La decisione sembra essere di Mattia Binotto che, tra l’altro, fa il suo debutto in un Gran Premio nel nuovo ruolo, dopo e prove tecniche fatte a Fiorano per i test Pirelli. Saranno due settimane calde. Prima SPA e poi Monza.