E’ ufficiale: il mondiale dopo la gara di Silverstone è riaperto. Vince Hamilton e Rosberg penalizzato è terzo. Disastro Ferrari. Ora la stagione della Rossa sembra proprio da buttare.
di Giulio Scaccia
Il Gran Premio di Gran Bretagna appartiene ai grandi classici. Qui la Ferrari gioca in trasferta. E qui a Silverstone la Rossa ha tirato fuori spesso le unghie. Questa volta invece, fin dalle prove, ha dimostrato tutti i suoi limiti in termini di prestazioni e di affidabilità. La SF 16 è un progetto nato male, e ancora peggio sono gli sviluppi portati in pista. Ma andiamo per ordine e diamo prima merito ai piloti e come al solito una forte tirata di orecchie alla direzione gara.
Ennesima partenza in regime di Safety car motivo pioggia… e spettacolo addormentato, con piloti quali Hamilton scalpitanti dietro. La Formula 1 è anche rischio e certe leggende, nate da prestazioni vere, come i primi giri di Donington 1993, non sarebbero oggi possibili, causa una Formula 1 che predilige il wrestiling alla lotta, le strategie al combattimento in pista.
Vince Hamilton e riapre il mondiale. L’inglese vince in casa e si gode l’abbraccio del suo pubblico. L’inglese ha mantenuto la leadership della gara dall’inizio alla fine, amministrando magistralmente i 52 giri previsti in diverse condizioni meteo.
Secondo Nico Rosberg, dopo una bella lotta con Max Verstappen. Ma poi penalizzato di dieci secondi e retrocesso in terza posizione. Alla fine, almeno in pista, ha prevalso il pilota Mercedes che poi, per noie al cambio ha, secondo la direzione gara, esagerato nelle comunicazioni con i box. Questa è la Formula 1 degli sceriffi e ribaltare i risultati e gli accadimenti in pista non fa certo bene alla credibilità di questo spot. Ora il distacco è di solo 1 punto tra il tedesco e l’inglese. Oggi non c’è stato modo di vederli in un confronto ravvicinato ma ora l’inerzia è tutta a favore di Lewis Hamilton.
Ottima la prova di Verstappen. Circuito da carico aerodinamico, Silverstone ha rivisto protagoniste le Red Bull. L’olandese ha battuto ancora Daniel Ricciardo che non è l’ultimo della compagnia. L’australiano non deve essere troppo contento e sereno.