Questa domenica si torna subito in pista a Silverstone, nemmeno il tempo ragionare e sarà di nuovo ruota contro ruota tra Hamilton e Rosberg. In Mercedes i piloti lottano e sbattono senza ritegno mettendo in crisi il team ma riportando in Formula 1 una ferocia che da tempo mancava.
La storia della Formula 1 è fatta di grandi dualismi: Lauda e Hunt, Senna e Prost, Schumacher e Hakkinen , Massa ed Hamilton sono esempi di annate vissute con lotte serrate fino all’ultima corsa. Annate in cui per fortuna è stato il fuoco umano a prevalere sulla fredda macchina.
Quelle guerre, anche psicologiche, non erano fatte solo al volante anche nelle dichiarazioni alla stampa. Spesso le parole erano frecciate precise e tese all’animo dell’avversario.
Rosberg ed Hamilton non fanno eccezione. Stanno portando avanti un duello corpo a corpo che se da un lato non può che imbarazzare Mercedes – incapace e ormai impossibilitata a gestirli- dall’altro infiamma un pubblico che solo attendendo il prossimo capitolo della lotta torna ad appassionarsi e palpitare per uno sport che troppe ha assopito ed annoiato (vedi Baku).
La Formula 1 non è solo cosa di macchine, pressioni, maledetta elettronica e complicatissime power unit. La Formula 1 è cosa di uomini, di lotte e di lotta tra l’umano ed il mezzo meccanico. Hamilton e Rosberg stanno riproponendo il fattore umano, fregandosene di tutto pensano solo a come poter vincere.
Sanno che nessuno potrà per ora mettere in discussione un titolo che appartiene a loro ma che soltanto ad uno di loro sarà assegnato.
Questa situazione in pista, questa fame smodata è figlia anche di questa consapevolezza. Se una Ferrari o una Red Bull fossero alle calcagna delle loro Mercedes certamente il loro modo di correre sarebbe diverso.
Ma oggi non è così, sanno che solo loro possono vincere questo titolo e che solo uno di loro potrà perderlo. Cosi quindi vale tutto, al primo o all’ultimo giro non importa, con dietro un Team Mercedes che può solo assistere e sperare di riportare le monoposto sane al box.