La Red Bull è attualmente la seconda forza del campionato. Da Barcellona i Tori Rossi hanno dimostrato di poter invertire la tendenza negativa e iniziare la rimonta non solo nei confronti della Ferrari ma addirittura verso la Mercedes. Il tutto grazie a tre fattori chiave.
di Francesco Svelto | Follow @f_svelto
E’ un Christian Horner con il vento in poppa quello che approccia il Gran Premio d’Ungheria, in programma domenica prossima, 24 luglio. Il boss della Red Bull vede poche, pochissime ombre nel futuro a breve e medio termine del suo team, definendo lo stato di forma attuale dei tori austriaci come ottimo.
Addirittura Horner si espone in maniera significativa, andando a mettere nel mirino la Mercedes che sta facendo faville da ormai un triennio a questa parte. In Red Bull si dicono convinti che il distacco dal battistrada è ai minimi degli ultimi mesi e si sta pian piano chiudendo definitivamente. Forse il mondiale quest’anno non è un affare dei tori rossi ma le speranze per il prossimo futuro sono alte.
Il tutto grazie a tre fattori fondamentali: “Piloti, telaio e motore eccezionali!”.
Horner ha tutte le ragioni per esprimersi cosi. Se analizziamo i tre aspetti da lui citati, è facile asserire che in quanto a piloti, Red Bull può vantare una coppia di primissimo piano, forse la più completa ed efficace non allo stato attuale ma anche in prospettiva futura. Se infatti Ricciardo è una garanzia ed è (stato) al centro dei pensieri di tutti i top team, Verstappen è colui che sta facendo faville con i suoi soli 18 anni di età, ed in grado anche di impensierire – e superare talvolta – il suo stesso compagno di squadra. Dulcis in fundo è l’unico pilota non Mercedes ad aver vinto una gara nel 2016. Il futuro è suo!
Il secondo e terzo aspetto – telaio e motore – dovrebbero far riflettere chi ha buttato fuori proclami eccessivi ancora prima di iniziare il mondiale, raccogliendo soltanto magre figure sinora. E’ opinione diffusa che i tori rossi hanno il miglior telaio del lotto – opera del genio di Newey – ed un powertrain in costante evoluzione e che, allo stato attuale, è molto più vicino a Mercedes e Ferrari che ad Honda.
L’asserzione – forse provocatoria – di pocanzi vuol mettere in evidenza dei fatti concreti: Red Bull ha recuperato alla Ferrari 13 punti in Austria e 15 in Gran Bretagna. Il trend negativo degli austriaci si è forse definitivamente invertito sin da Barcellona grazie al lavoro sul telaio e alla bontà degli aggiornamenti di Renault (alias Tag Heuer) e più di qualcuno, a Stoccarda, inizia a guardarsi le spalle da una minaccia ormai diventata più che reale.
Dimostrazione del fatto che il lavoro, più delle parole, paga.
Francesco Svelto