F1 | Il peso di chiamarsi Ferrari

raikkonen_arrivabeneTrovare un senso a questa stagione non sarà facile. Vincere qualche tappa sapendo che non basterà a centrare il mondiale è difficile o meglio scoraggiante. Dalla Germania balzano indiscrezioni su Arrivabene e il desiderio di Marchionne di anticipare la chiusura del suo contratto. Illazioni, notizia fantasma forse ma indizi che in Ferrari l’ambiente non è più sereno.

La Mercedes schiaccia sassi ci ha messo anni per arrivare dov’è. C’erano  Rosberg e Schumacher, successi pochi. Quella Mercedes “divora gomme” non era che lo specchio di questa Ferrari di oggi. Un laboratorio di idee, progetti, tentativi che con l’arrivo di Hamilton sono maturati nella monoposto più letale della F1. Ma c’è voluto tempo, tempo che la Ferrari non ha.

La Mercedes è una grande squadra ma la Ferrari è un mito. Eccolo il suo peso, la rossa non ha tempo, la rossa non può aspettare, la rossa deve vincere. Lo scorso anno è stato solo il via di un progetto, quest’anno forse un passo falso. Per la prossima stagione serve la continuità, con il rinnovo Raikkonen si è proprio voluto dare questo messaggio. Ma sarà davvero cosi? Da solo Raikkonen non portà far nulla se non dare una mano alla causa ricordando a tutti che l’astinenza mondiale della Ferrari nel 2017 compirà 10 anni. E’ lui l’ultimo campione Ferrari.